“Se doveste riconoscere di non aver raccolto la lezione di don Mazzolari vi invito oggi a farne tesoro. Il Signore, che ha sempre suscitato nella santa madre Chiesa pastori e profeti secondo il suo cuore, ci aiuti oggi a non ignorarli ancora perché essi hanno visto lontano, e seguirli ci avrebbe risparmiato sofferenze e umiliazioni“. Sono queste le parole che ha pronunciato Papa Francesco che si è recato oggi in pellegrinaggio sulle tombe di don Primo Mazzolari (diocesi di Cremona) e di don Lorenzo Milani (diocesi di Firenze). Poi un’esortazione ai vescovi e ai presenti: “Siate orgogliosi di aver generato ‘preti così’, e non stancatevi di diventare anche voi ‘preti e cristiani così’, anche se ciò chiede di lottare con se stessi, chiamando per nome le tentazioni che ci insidiano, lasciandoci guidare dalla tenerezza di Dio”.
“Servo di Dio, Don Primo Mazzolari ha vissuto da prete povero, non da povero prete. C’è una bella differenza”, ha evidenziato Papa Francesco, aggiungendo una parte a braccio al suo discorso pronunciato nella parrocchia di San Pietro a Bozzolo, dove don Mazzolari è stato parroco e oggi è sepolto. “Lo stile dell’uomo: con molto fa poco. Lo stile di Dio: con niente fa tutto”, ha detto il Papa citando Don Mazzolari e rilevando che anche oggi “la credibilità dell’annuncio passa attraverso la semplicità e la povertà della Chiesa“. In proposito, Francesco ha citato ancora Don Mazzolari: “Se vogliamo riportare la povera gente nella loro Casa, bisogna che il povero vi trovi l’aria del Povero, cioè di Gesù Cristo”. E dalla “Via crucis del povero”, ha letto una frase molto significativa: “Chi ha poca carità vede pochi poveri; chi ha molta carità vede molti poveri; chi non ha nessuna carità non vede nessuno”. Questo perché, ha spiegato, “Chi conosce il povero, conosce il fratello: chi vede il fratello vede Cristo, chi vede Cristo vede la vita e la sua vera poesia, perché la carità è la poesia del cielo portata sulla terra”.
E proprio durante la visita del Papa, il vescovo di Cremona monsignor Antonio Napolioni ha annunciato che il prossimo 18 settembre partirà il processo di beatificazione di don Primo Mazzolari. “Quel giorno, a 25 anni esatti dalla visita di Giovanni Paolo II a Cremona (non abbiamo fatto apposta, lo ha scelto lei) – ha detto monsignor Napolioni al Pontefice – è un nuovo inizio per noi, non tanto per la sua risonanza pubblica, ma perché ci coinvolge direttamente nell’intimità impegnativa di quel dialogo ecclesiale in cui ora la voce del Pastore scalderà i cuori di preti e credenti, di vicini e lontani”.
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