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Franceschini: “In preparazione i bandi per gli operatori dello spettacolo”

Il ministero della Cultura sta mettendo a punto in questi giorni i bandi per l’accesso ai nuovi ristori per lo spettacolo previsti dal decreto Sostegni ter di gennaio 2022, ha affermato il ministro della Cultura Dario Franceschini durante al question time al Senato.

Fondo emergenza

“I danni al settore dello spettacolo sono stati enormi e a questi sono seguiti molti ristori anche per quelli che non avevano mai avuto accesso a fondi pubblici“, ha affermato il ministro rispondendo all’interrogazione del senatore Andrea Cangini di Forza Italia. Franceschini ha ricordato poi che con il Sostegni ter “si è rifinanziato il fondo emergenza con 50 milioni di euro per la parte corrente e 25 milioni di euro di parte capitale proprio per il perdurare delle restrizioni che hanno limitato le attività di spettacolo”. I bandi, ha concluso il ministro, sono in preparazione e presto verranno pubblicati.

Cultura in periferia

“Sarebbe certamente positivo rendere permanente” il finanziamento alle periferie metropolitane per la realizzazione di spettacoli dal vivo, ha risposto il ministro a un’interrogazione presentata dal senatore Rampi, capogruppo Pd in commissione Cultura, riguardo ai 22,2 milioni di euro che il MiC ha destinato nei giorni scorsi per finanziare le aree periferiche di 14 città metropolitane. Il criterio che ha mosso questo intervento, spiega Franceschini, “era sì quello di garantire un po’ di soldi in più per la cultura in periferia, ma non solo: l’idea è quella di provare a invertire i flussi, che non siano più solo le periferie ad andare verso il centro per gli spettacoli ma viceversa”. Adesso, prosegue il ministro, “vediamo come va, come funziona quest’anno. Sono d’accordo che sarebbe positivo renderlo permanente. Questa è la volontà mia e del ministero della Cultura, dipenderà ovviamente dalle risorse che il bilancio metterà a disposizione del Fondo unico per lo spettacolo per il prossimo anno”. La decisione, aggiunge, “è su mia proposta, poi passa attraverso il Consiglio superiore dello spettacolo ed altri livelli per l’approvazione. Ma mi piacerebbe che questo strumento diventasse definitivo, allargandolo in un secondo momento anche ad altre aree densamente popolate che non sono nelle aree periferiche”.

Lorenzo Cipolla

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