Primo piano

Fase 3, il piano Colao punta a un’Italia “forte, resiliente ed equa”

Centoventuno pagine di documento, in cui la task force guidata da Vittorio Colao illustra gli step di quella che sarà la Fase 3. Tra economia e infrastrutture, quest’ultime considerate assieme all’ambiente il “volano del rilancio”, il piano di “Iniziative per il rilancio – Italia 2020-2022” prova la via della suddivisione, riportando la strategia per la ripresa definitiva del Paese in sei macro-settori con sei macro-obiettivi, indicando alcuni fattori chiave per lo sviluppo e individuando nelle famiglie i destinatari di un piano che, secondo quanto previsto, dovrebbe contribuire a una “società più inclusiva ed equa”. Obiettivo finale: un’Italia “più forte, resiliente ed equa”. Tre quelli trasversali: “Digitalizzazione e innovazione; rivoluzione verde; parità di genere e inclusione”.

Imprese e lavoro

Un dossier corposo, nel quale si fa il punto anche sulle misure adottate fin qui: “Il Paese ha saputo fronteggiare con decisione la crisi Covid-19 – si legge nella relazione -. Il Governo è intervenuto con sostegni economici senza precedenti a cittadini e imprese colpiti dalla crisi, anche se alcune lentezze nell’erogazione di fondi non hanno permesso di raggiungere tempestivamente tutte le persone e le imprese in difficoltà”. A tal proposito, una delle mosse del piano Colao sarà “escludere il ‘contagio Covid-19’ dalla responsabilità penale del datore di lavoro per le imprese non sanitarie”. Subito dopo “la neutralizzazione fiscale, in modo temporaneo, del costo di interventi organizzativi per l’adozione dei protocolli di sicurezza”. Presenti anche due proposte di sanatoria nel capitolo “Imprese e lavoro”, una per l’emersione del lavoro nero, nella quale sarebbero previsti un mix di premialità (riduzione della contribuzione), paletti (dichiarazione di assenza di lavoro nero) e sanzioni (in caso di dichiarazioni del falso); l’altra, riguarderebbe l’emersione e la regolarizzazione del contante derivante da redditi non dichiarati con il pagamento di un’imposta sostitutiva e l’obbligo di investimento di una parte dell’ammontare (40-60%) per 5 anni in strumenti di supporto del Paese.

Incentivo al turismo

Previsto anche un potenziamento del turismo, posta la necessità di “migliorare l’accessibilità del turismo italiano, investendo nei collegamenti infrastrutturali chiave relative alle aree/poli turistici ad alto potenziale e ad oggi mancanti, potenziando le dorsali dell’Alta Velocità, alcuni aeroporti turistici minori e la logistica intermodale per le città d’arte”. Oltre a questo, “dare agevolazioni e defiscalizzazioni per le attività del 2020-2021, incentivando gli operatori ad aprire in modo da preservare sia l’avviamento sia l’occupazione, in particolare stagionale (ad es. defiscalizzazione contributiva in caso di assunzione, aumento delle agevolazioni rispetto agli extra costi dovuti alla sanificazione, incentivi alla riapertura)”.

Previsto, inoltre, un cosiddetto “contributo di libertà” destinato, sotto forma di sostegno “pubblico tipo reddito di Emergenza e/o Cittadinanza”, alle donne vittime di violenza. L’obiettivo è che “garantisca loro un supporto iniziale, da destinare a spese di sussistenza, alloggio, mobilio, salute, educazione e socializzazione dei figli, corsi professionali, vita autonoma”.

DM

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