“Una mamma e un papà un decreto non cambia la realtà. Stop a genitore 1 e genitore 2”, questo lo slogan riportato sullo striscione esposto questa mattina a Roma, davanti al ministero dell’Interno, dai rappresentanti del Family Day, CitizenGo, ProVita & Famiglia e Non Si Tocca la Famiglia, per richiedere la reintroduzione delle diciture “madre” e “padre” sui documenti dei minori di 14 anni, recentemente rimossi dal Viminale su indicazione del garante della privacy per adattarsi alla normativa europea sul trattamento dei dati.
“Cambiano le parole pensando di cambiare la realtà – dichiara Massimo Gandolfini, leader del Family Day – ma questa speculazione ideologica mira solo cancellare il diritto naturale di ogni bambino ad avere un padre e una madre e a non essere oggetto di un mercimonio e operazioni di ingegneria sociale. Il tentativo di liquefare e relativizzare la famiglia è ancora più grave in questo momento storico in cui l’istituto familiare è stato l’unico baluardo contro la crisi, la cultura dello scarto e l’individualismo senza freni. Questa ennesima offensiva ideologica del governo – conclude Gandolfini – fallirà perché gli italiani di qualsiasi sensibilità politica e confessione continueranno a riconoscersi nelle figure della madre e del padre”.
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