Primo piano

Wembley, destinazione finale

Meno due alla finale di Wembley. Italia e Inghilterra scaldano i motori in vista della partitissima che vale il trono d’Europa. Eppure, qui a Londra, come in ogni angolo del Regno Unito, la convinzione è che l’ora sia arrivata. Stucchevoli e perché no, anche presuntuosi, questi inglesi.

A cominciare dal Principe William al Premier Boris Johnson che caricano squadra e paese dietro quel “It’s coming home”, come se avessero mai avuto il privilegio di alzarla una Coppa Europa. Semmai, un mondiale, quello del ’66, che ancora oggi grida vendetta e che i tedeschi non sono mai riusciti a digerire. It’s coming home” è parte integrante della canzone scritta da  Frank Sinner e David Baddiel in occasione degli europei del 1996 giocati proprio in Inghilterra.

Non ha mai portato bene, diciamolo subito, perché quel “sta tornando a casa” finora è rimasto del tutto irrealizzato. La cantano gli inglesi allo stadio e nei pub, un inno ad una Nazionale alla caccia della gloria perduta. Il pezzo è stato poi rivisitato sia in occasione dei mondiali in Francia ’98 e Sud Africa 2010, ma a tornare a casa è sempre stata la Nazionale inglese, rimasta sempre a mani vuote. Nel 2016, dopo la clamorosa eliminazione ad opera dell’Islanda, in molti avevano suggerito di abbandonare quell’inno, ma da queste parti tirano diritto come muli, visto che la semifinale di Russia 2018, ha rispolverato vecchi e sopite ambizioni. E il tormentone continua, visto che a cantarlo sono anche Principi e Premier.

Bonucci: “Wembley non ci spaventa”

Un tappeto rosso verso la finale, complice una parte bassa del tabellone tutta in discesa. L’esatto contrario di quanto è accaduta dalla parte alta, dove c’era almeno sei colossi, Italia, Spagna, Francia, Portogallo, Croazia, Belgio. Gli inglesi ci credono, gli italiani pure che non sembrano per niente intimoriti da uno stadio che sarà colorato di bianco (saranno 55mila i tifosi britannici a Wembley) con un piccolo angoletto riservato agli italiani residenti nel Regno Unito e Irlanda (6500). Lo ha confessato Leonardo Bonucci. ”Pensiamo solo a giocare a calcio e a divertirci. Il resto sono solo chiacchiere. In campo ci sarà il miglior spettacolo per il calcio da parte dell’Italia, dell’Inghilterra e degli arbitri. Giocare in casa loro non ci spaventa”.

Stones ci crede: “Regaleremo un giorno memorabile ai nostri tifosi”

Uno dei protagonisti dell’England di Southgate, il difensore del Manchester City, John Stones, mostra sicurezza. E le sue parole a due giorni dalla finale, sono inequivocabili. ”Un messaggio per i tifosi? Difficile trasformarlo in parole… Stiamo vivendo un sogno, in campo, non possiamo che ringraziarli. Ci hanno supportati sempre, nelle difficoltà e nei momenti positivi. I tifosi, dopo la Danimarca, erano eccitatissimi. Sono stati incredibili, l’atmosfera in Inghilterra, è straordinaria. E’ bellissimo dare tutto questo al paese, difficile da descrivere. Spero che domenica regaleremo a tutti un giorno memorabile“.

Anche Mattarella in tribuna

Ci saranno in primo luogo i padroni di casa, il Premier Boris Johnson e il Principe William, mentre dall’Italia è annunciata la presenza del presidente della Repubblica, Mattarella. “La sua presenza a Londra è una dimostrazione di vicinanza e vogliamo regalare una gioia al Capo dello Stato e a tutti gli italiani – ha aggiunto il centrale azzurro -. In virtù di questo grande entusiasmo visto, mi piacerebbe invitare, negli eventuali festeggiamenti, ad avere più rispetto. Ho visto immagini dure, difficili, poco rispettose, che vanno stigmatizzate: invito i ragazzi che saranno nelle piazze a festeggiare ma col massimo rispetto per se stessi e per il prossimo”.

Rifinitura in casa del Tottenham

L’Italia continua a lavorare sodo a Coverciano, e domani mattina alle 11 si imbarcherà alla volta di Luton. Squadra blindata dopo i tre casi di Covid registrati nel gruppo giornalisti al seguito della Nazionale. Alle 17.15 ora di Londra, la conferenza stampa di Roberto Mancini direttamente dal The Lodge/Tottenham Hotspur Training Ground. Mancini non sembra intenzionato a cambiare l’Italia che contro l’Inghilterra dovrebbe presentarsi con gli stessi undici che hanno iniziato la gara contro la Spagna. Primo cambio, sarà Matteo Pessina, che nelle ultime ore a Coverciano, è stato ripetutamente provato dal tecnico. Ancora 48 ore per un brivido che sale ripetutamente lungo la schiena. Wembley, destinazione finale di un europeo lungo e stressante. Proviamo a fare l’Italia e come ha detto Bonucci, a scrivere la storia.

Massimo Ciccognani

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