Primo piano

Draghi dice no alla Superlega

Il governo italiano “è dalla parte delle autorità calcistiche italiane ed europee per preservare le competizioni nazionali, i valori meritocratici e la funzione sociale dello sport”. Mario Draghi interviene in serata sulla questione del giorno, quella della Superlega e non ha dubbi: si schiera sulla linea della Uefa e gela la proposta lanciata da 12 club europei di creare una Super League di calcio. 

“Il governo segue con attenzione il dibattito intorno al progetto della Superlega di calcio e sostiene con determinazione le posizioni delle autorità calcistiche italiane ed europee per preservare le competizioni nazionali, i valori meritocratici e la funzione sociale dello sport”, chiarisce il Presidente del Consiglio. 

La reazione della politica

Tutti gli schieramenti politici si dicono contrari al progetto e di fatto la questione della Superlega ha avuto l’effetto di compattare i partiti, dal Pd alla Lega, dal M5S a Sinistra Italiana, il coro di ‘no’ e unanime. Compreso quello di Fratelli d’Italia. 

Il caso domani arriverà in Parlamento, in una mozione bipartisan che impegna il governo a intervenire per bloccare l’operazione. 

Le posizioni di Johnson e Macron

Draghi non è l’unico premier ad esprimersi sulla questione. Anche il primo ministro britannico Boris Johnson e il presidente francese Emmanuel Macron hanno già criticato l’iniziativa dei grandi club.

Anche i tifosi si ribellano

Le tifoserie organizzate dei sei club inglesi firmatari dell’atto di fondazione del nuovo organismo, Manchester City e United, Tottenham, Liverpool, Chelsea, Arsenal, hanno espresso una ferma e unanime condanna al progetto, definito “sconcertante“, “egoista” e “contrario ai valori dello sport”. Altrettanto dura e perentoria la censura dei tifosi denominati Tottenham’s Supporters Trust: “Quando è troppo è troppo”.

In Italia sono tantissimi i no all’idea di un calcio preconfezionato. I tifosi Vip dell’Inter – assieme al Milan e alla Juve rappresentante italiana nella futura Superlega – si sono rivolti addirittura a Javier Zanetti, vicepresidente ed ex storico capitano del periodo post-Facchetti. “Capitano – scrivono – ti chiediamo di fare quanto è nelle tue possibilità per dissuadere l’Inter da un passo falso così grave. Il calcio è di tutti”, la nota firmata da personggi del mondo della cultura, dello spettacolo e del giornalismo.

Serena Livoli

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