A te donna e sempre madre di questa umanità, a te sorella e sposa tutta bella, tu che sei immagine e somiglianza di Dio A te donna che sei stata oltraggiata e derisa, a te che nessuno ti ha compresa né soccorsa tu donna, fragile, a cui hanno rapito la purezza ingannata, usata e gettata…come lo è stato Gesù.
Tu donna crocifissa sulle strade mondo della violenza di ogni tipo… e della tratta e della prostituzione… tu donna prigioniera delle menzogne altrui, tu violata che porti tanti nomi di donne che oggi non ci sono più e di altre ancora che portano tanti segni dolorosi sul corpo e specialmente nell’anima calpestata da chi è diventato disumano.
Vorrei chiederti anche a nome delle tante donne che non ti sentono “sorella”, o forse lo dicono solo a parole, e soprattutto da parte dei tanti cosiddetti “uomini” che ogni giorno ti calpestano: perdonaci se puoi…perdona tutti coloro che in modo diverso continuano a violentarti, a sfruttarti a considerarti un oggetto, una merce. Perdonaci se puoi e se non potrai lo capiremo perché troppo grande è stato il male che ti è stato causato…a te donna, noi ci inchiniamo dinanzi alle tue piaghe e fino a quando una sola persona verrà maltrattata noi continueremo a lottare perché questo non avvenga mai più.
Beato Giovanni Martino Moye, Sacerdote e fondatore delle Suore della Divina Provvidenza Cutting (Francia), 27/01/1730…
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