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Dombrovskis striglia l’Italia: “Non in linea con le raccomandazioni”

Il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, da Davos riprende l’Italia sulle raccomandazioni del Consiglio Ue: “Non sembra in linea con le raccomandazioni”. Secondo Upb, il Superbonus indicato come nodo sul regolare sviluppo dell’aggregato di spesa primaria netta. E avvisa Roma: “Tenersi pronti a misure necessarie”.

Raccomandazioni Ue, il punto di Dombrovskis

“Poco tempo è stata fatta questa valutazione da parte della Commissione” sui piani di bilancio 2024 dei Paesi membri, “anche sul budget italiano che non sembra essere in linea con le raccomandazioni del Consiglio Ue.

Questo vale anche per altri Paesi. E abbiamo chiesto all’Italia di intraprendere deviazioni e di rimettere in linea” i conti pubblici “con le nostre raccomandazioni”. Lo ha detto il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, ospite di “Start” a Sky tg24 da Davos.

Dibattito sul Mes

Sulla ratifica della riforma del Mes “le discussioni continuano con l’Italia. Ovviamente spetta al Parlamento italiano decidere quali sono i prossimi passi in avanti” da compiere, “speriamo di poterli vedere quanto prima”, ha affermato. “Non ricopro la posizione giusta per poter parlare sull’Italia e di cosa deciderà il Parlamento, ma sarò in contatto” con il governo “e discuteremo dei prossimi passi insieme”, ha inoltre sottolineato.

Il nodo Superbonus

L’Italia rispetta una delle raccomandazioni fondamentali della Commissione Ue per il 2024, ovvero il tetto sulla crescita dell’aggregato di spesa primaria netta. Tuttavia, la crescita di tale aggregato è valutata dalla Commissione come “non pienamente in linea” con la raccomandazione, sostanzialmente a causa del Superbonus, rileva l’Upb nel focus di confronto tra le politiche di bilancio dei Paesi europei.

Secondo la Commissione la stima più recente della spesa per il 2023 è superiore alle stime effettuate a luglio, al momento della formulazione delle raccomandazioni, per “due fattori relativi ai crediti d’imposta per la ristrutturazione energetica degli edifici residenziali”: un utilizzo di tali crediti superiore alle attese nel 2023; e modifiche legislative che ne hanno cambiato la natura, riducendone l’impatto previsto sulla spesa del 2024″.

Tenersi pronti

Tra i principali Paesi dell’area euro solo la Spagna risulta essere complessivamente in linea con tutte le raccomandazioni Ue. La Commissione ha invitato la Germania a ridurre le misure di sostegno all’energia prima possibile nel 2023 e nel 2024, mentre l’Italia “dovrebbe tenersi pronta ad adottare le misure necessarie nell’ambito del processo di bilancio nazionale per garantire che la politica di bilancio nel 2024 sia in linea con le raccomandazioni del Consiglio”. Lo scrive l’Upb in un focus sui Dpb europei. La Francia, ricorda l’Ufficio parlamentare di bilancio, “è stata invitata ad adottare le misure necessarie nell’ambito del processo di bilancio nazionale per garantire che la politica di bilancio nel 2024 sia in linea con le raccomandazioni”.

Fonte: Ansa

redazione

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