Primo piano

Covid, scendono sia i contagi che i decessi

In calo i nuovi casi giornalieri di positività al Covid individuati nel nostro Paese, così come i decessi, in base agli ultimi dati del Ministero della Salute. Stabile al 7% la percentuale di posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti ospedalieri al livello nazionale, mentre diminuisce in sei Regioni, così come non muta neanche quella delle terapia intensive, in base all’ultima rilevazione dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas).

I dati

I nuovi casi Covid registrati nelle ultime 24 ore sono 17.574, quando ieri erano stati 24.855, mentre i decessi scendono da 80 a 57.

In un giorno sono stati effettuati 163.107 tamponi, molecolari e antigenici, mentre il tasso di positività è diminuito dal 12,2% al 10,7% odierno.

Scendono di una singola unità i pazienti in terapia intensiva, 184, mentre i ricoverati nei reparti ordinari sono 4.299 (160 in meno).

Posti letto occupati

E’ ferma al 7%, in Italia, la percentuale dei posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti ospedalieri (valore uguale a un anno fa) ma nell’arco di 24 ore cala in sei regioni: Basilicata (9%), Molise (4%), Pa Trento (11%), Sicilia (9%), Valle d’Aosta (3%) e Veneto (5%). A livello nazione è stabile, anche la percentuale di terapie intensive occupate, ferma al 2% a fronte del 6% che si registrava esattamente un anno fa, rileva Agenas in base ai dati del 6 settembre. La percentuale nei reparti ospedalieri di area medica (o non critica) nelle ultime 24 ore, cresce Calabria (17%) e Toscana (5%). E’ stabile in 13 regioni: Abruzzo (al 9%), Campania (7%), Emilia Romagna (9%), Friuli Venezia Giulia (11%), Lazio (8%), Liguria (11%), Lombardia (5%), Marche (8%), Pa Bolzano (4%), Piemonte (4%), Puglia (7%), Sardegna (5%), Umbria (19%). Restano due le regioni che superano la soglia di allerta del 15%: Umbria (19%) e Calabria (17%). Quanto alla percentuale di terapie intensive occupate da pazienti con Covid, rispetto alla rilevazione del giorno precedente il valore cresce in mentre cala in Umbria (0%). Mentre è stabile in 18 regioni: Abruzzo (al 3%), Basilicata (1%), Calabria (3%), Campania (1%), Emilia Romagna (3%), Friuli Venezia Giulia (1%), Lazio (4%), Lombardia (1%), Marche (1%), Molise (5%), Pa Trento (2%), Pa Bolzano (1%), Piemonte (1%), Puglia (2%), Sardegna (3%), Sicilia (3%), Toscana (1%) e Veneto (2%). In Liguria (0%) e Valle d’Aosta (0%) la variazione non è disponibile. Tutte le regioni sono sotto la soglia del 10%

Lorenzo Cipolla

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