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Coronavirus, 14 mila contagi in Gran Bretagna: la Scozia chiude pub e ristoranti

Altri 14 mila casi di coronavirus per la Gran Bretagna, quanto basta per confermare i timori del Comitato Cobra e per decretare ulteriori strette in tutto il territorio britannico. Per la verità, quella della Scozia era stata annunciata, giusto qualche ora prima della riunione del Cobra. Il premier Nicola Sturgeon, ha reso noto che pub, locali e ristoranti scozzesi resteranno chiusi per almeno due settimane. Un giro di vite atteso e, vista la situazione, reso necessario. “Niente di tutto questo è facile”, ha detto Sturgeon, ma “dobbiamo fare di più e dobbiamo farlo ora”. Una mossa che impone limitazioni anche più serrate rispetto a Londra e ad altri importanti contesti, come Dublino. Innanzitutto perché il provvedimento riguarda tutto il Paese, inoltre perché quella di Edimburgo è una delle prime manovre europee totalmente nell’ottica di un mini-lockdown.

La manovra della Scozia

Via alle nuove regole da venerdì alle ore 18, fino al prossimo 25 ottobre. Un colpo non da poco per la popolazione scozzese, in particolar modo per le 3,4 milioni di persone che verranno colpite direttamente dal provvedimento. Una misura drastica ma che, secondo Sturgeon, rientra in una strategia precisa. Della serie, “azioni brevi e nette per arrestare un preoccupante aumento dei contagi”. D’altronde, sempre secondo quanto dichiarato dal primo ministro, la Scozia “rischia di tornare al livello massimo di contagio entro la fine del mese”. A ogni modo, la leader dello Snp non nasconde la testa sotto la sabbia, ammettendo che le nuove regole rappresenteranno una prova difficile per molte persone. Le quali non potranno essere contente di chiudere nuovamente i battenti, sia pure per un breve periodo.

Chiusure in Belgio

Provvedimento speculare anche quello adottato dal Belgio anche se, questa volta, la misura ricalca quelle di Londra e Dublino. Caffè e bar chiusi a partire da domattina, nel territorio compreso nei confini regionali dove sorge la capitale Bruxelles. Una decisione drastica ma che, secondo il primo ministro Alexander De Croo, si è rivelata necessaria a seguito della “preoccupante situazione” legata ai contagi nel Paese. Che, nelle ultime 24 ore, hanno fatto registrare numeri allarmanti nel territorio della capitale. Disposizione che colpirà Bruxelles e altri 19 comuni del territorio anche se non toccherà i ristoranti.

Damiano Mattana

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