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Coronavirus, Gallera “Per chi esce dall’intensiva problemi a vita ai polmoni”

Il coronavirus è “un virus cattivo che crea problemi soprattutto alle categorie più fragili. Questo è il dramma che stiamo vivendo. Oggi i dati sono fortunatamente in miglioramento, ma tante sono ancora le persone nei nostri ospedali, la pressione sulle terapie intensive si riduce ma sono comunque ancora piene”. Lo ha spiegato l’assessore al Welfare Giulio Gallera, in collegamento con Mattino Cinque.

Polmoni

“Peraltro – ha detto Gallera ripreso da Ansa – tutti ci dicono che le persone che usciranno o sono uscite dalla terapie intensive hanno bisogno di un lungo periodo di riabilitazione e probabilmente manterranno cicatrici sui polmoni e altre problematiche per tutta la vita“. Dunque, ha aggiunto, queste persone “andranno seguite. Ci riconvertiremo tutti, da ora in poi ci dovranno essere le massime precauzioni per tutti in fase di triage, avere più spazi per le riabilitazioni polmonari, capire i bisogni a domicilio e che cronicità si stanno andando a creare”. Per l’assessore, inoltre, sarà necessario investire di più “sulla medicina del territorio e avere norme che ci aiutino a sdoganare la telemedicina, che sarà strategica”.

L’assessore al Welfare Giulio Gallera

Sistema nervoso

Il coronavirus potrebbe penetrare nel sistema nervoso centrale (S.N.C.) creando una severa neuroinfiammazione in grado di causare o aggravare il decorso di malattie, come Alzheimer, epilessia, Parkinson disturbi come psicosi, disturbi da stress post-traumatico, autismo e depressioni maggiori: è l’ipotesi di un gruppo di neuropsichiatri e fisiologi guidati dal professor Luca Steardo, dell’università Giustino Fortunato di Benevento e dell’università Sapienza di Roma – descritta su Acta Physiologica – per il quale gli aspetti neurologici e psichiatrici dell’attacco virale dovrebbero essere presi in considerazione nella progettazione delle strategie terapeutiche riabilitative rivolte a chi si è ammalato di Covid-19.

Milena Castigli

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