L’indiscrezione diventa realtà quando nel Giardino delle Rose della Casa Bianca si presenta il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, accompagnato dal nuovo giudice della Corte Suprema. Amy Coney Barrett, conservatrice e anti-abortista, prenderà il posto di Ruth Bader Ginsburg. Al contrario, un simbolo del movimento progressista e per lunghi anni portabandiera della battaglia per i diritti delle donne. Quarantotto anni, giudice federale di Chicago, il nome di Coney Barrett aveva preso quota nelle ultime ore, quando la possibilità di affidare il posto alla Corte a un giovane magistrato di fortissime convinzioni tradizionaliste. Tanto che, a nemmeno una giornata dalla nomina ufficiale, già si profila l’ipotesi di un cambio di rotta sulla sentenza Roe vs Wade del ’73.
In sostanza, la nomina di Amy Coney Barrett non ha per nulla un’esclusiva valenza politica. La quale, peraltro, risulta connessa esclusivamente alla possibile incidenza sulla corsa alla Casa Bianca, vista l’imminenza delle votazioni. Secondo quanto riferito da Trump, rispondendo a una domanda di Fox, la nomina del nuovo giudice potrebbe spingere la Corte a ritornare sui suoi passi riguarda la legalizzazione dell’aborto negli Usa. Per il presidente, infatti, “è certamente possibile” che possa avvenire una revisione della storica sentenza che, nel 1973, riguardò il caso di Jane Roe.
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