Cina e Usa hanno trovato punti di contatto sullo spinoso argomento dei cambiamenti climatici e della lotta all’inquinamento. Cina e Stati Uniti (seguiti da Ue, India, Russia e Giappone) sono le economie che emettono più CO2 al mondo. La Cina si è impegnata a diventare carbon neutral entro il 2060.
I colloqui sul cambiamento climatico tra Cina e Stati Uniti, guidati dai rispettivi inviati speciali Xie Zhenhua e John Kerry, si sono conclusi ieri a Sunnylands, in California, con “risultati positivi”. Secondo una dichiarazione rilasciata oggi dal ministero cinese dell’Ecologia e dell’Ambiente, le due parti “si sono impegnate in uno scambio di opinioni globale e approfondito e hanno ottenuto risultati positivi nello sviluppo della cooperazione e dell’azione bilaterale contro il cambiamento climatico”. I rappresentanti dei due maggiori produttori di gas serra al mondo si sono visti prima della Cop28 di Dubai, prevista a fine mese.
Pechino e Washington hanno concordato di “agire di concerto per il successo della conferenza Cop28”, ha aggiunto il ministero. La riunione promossa dall’Onu si terrà negli Emirati Arabi Uniti alla fine del mese, nuova tappa di confronto per allargare il consenso e agire contro il riscaldamento globale. La Cina, il più grande produttore di gas serra al mondo, si è impegnata a raggiungere il picco delle emissioni di anidride carbonica entro il 2030 e a diventare carbon neutral entro il 2060, schivando allo stato le maggiori pressioni occidentali per definire obiettivi più ambiziosi.
Ieri lo stesso ministero cinese ha a sorpresa presentato un ampio piano, pur se vago sui target, sulla riduzione delle emissioni di metano. Sono previste misure di cattura e riuso per riciclare fino a sei miliardi di metri cubi di gas rilasciato dalle miniere di carbone entro il 2025. Pechino si è inoltre impegnata a tagliare l’uso del gas flaring (associato all’estrazione di petrolio e fonte chiave di emissioni di metano) nell’estrazione di energia, oltre ad adottare appositi accorgimenti per ridurre le perdite. Ha inoltre proposto linee guida dedicate al riutilizzo di oltre l’80% dei rifiuti zootecnici, altra importante fonte di generazione di metano, sempre entro il 2025.
L’inviato americano per il clima John Kerry ha dichiarato oggi di aver trovato un “terreno comune” con la Cina in vista della prossima conferenza delle Nazioni Unite sul clima (Cop28) prevista per novembre e dicembre a Dubai. “Abbiamo avuto discussioni approfondite e costruttive con la Repubblica popolare cinese per cinque giorni e abbiamo trovato un terreno comune su diverse questioni che si riveleranno utili in queste settimane critiche che precedono la Cop28″, ha affermato Kerry in una nota, dopo i colloqui di ieri a Sunnylands, in California.
Fonte: Ansa
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