E’ di queste ore l’avviso di conclusione delle indagini sulla morte di morte di Luana D’Orazio risalente al 3 maggio scorso. Restano tre gli indagati, i reati ipotizzati omicidio colposo e rimozione dolosa delle cautele anti-infortunistiche.
La Procura di Prato ha chiuso le indagini sul decesso della giovane operaia, madre di un bambino di 5 anni, trascinata in un macchinario dove stava lavorando in una ditta tessile di Montemurlo (Prato). Gli indagati restano la titolare dell’azienda Luana Coppini, il marito Daniele Faggi, secondo gli inquirenti amministratore di fatto dell’impresa, infine il tecnico manutentore Mario Cusimano. I reati ipotizzati sono omicidio colposo e rimozione dolosa delle cautele anti-infortunistiche.
Secondo gli accertamenti tecnici effettuati dal consulente nominato dalla procura, l’ingegner Carlo Gini, l’orditoio per campionatura – il macchinario tessile al quale era addetta la giovane donna e dove perse la vita – aveva i dispositivi di sicurezza disattivati. Sempre secondo le ricostruzioni peritali, richieste dagli inquirenti, l’incidente sarebbe avvenuto mentre il macchinario viaggiava ad alta velocità, quando le saracinesche di protezione devono rimanere abbassate per motivi di sicurezza. Invece, non lo sarebbero state.
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