Primo piano

Atalanta, Dea della bellezza

Segna tre gol, si porta a casa il pallone e spinge l’Atalanta in Paradiso. Ademola Lookman, è l’uomo copertina della finale di Dublino di Europa league. Una tripletta dal sapore d’Europa, mai assaporato prima. La vince l’Atalanta, giocando una partita perfetta, annientando i campioni di Germania, la cui imbattibilità finisce sul più bello. A noi piace questo, perché stasera trionfa il calcio italiano. Brava Atalanta, bravo Gasperini, brava ad una società che ogni anno cambia lo scheletro di una squadra, rimanendo sempre competitiva. A Dublino trionfa il made in Italy, e ne andiamo fieri.

Le scelte

Atalanta e Bayer Leverkusen arrivano all’ultimo atto di Europa League a Dublino per firmare in calce un posto nella storia. La Dea si presenta all’appuntamento senza l’infortunato De Roon, tutti a disposizione invece per Xabi Alonso. Atteggiamento speculare,entrambe schierate 3-4-3. Gasperini schiera i suoi con un atteggiamento offensivo, con davanti Scamacca, Lookman e De Katelaere. In mezzo ci sono Ederson e Koopmeiner, con Zappacosta a destra e Ruggeri a sinistra. Dietro, davanti a Musso, ci sono Djimsiti, Hien e Kolasinac. Il tecnico dei tedeschi, invece, si affida a Wirtz falso nove in un tridente completato da Frimpong e Adli. Tra i pali c’è Kovar, davanti a lui Tapsoba, Tah e Hincapie. In mezzo Palacios e Xhaka, con Stanisic e Grimaldo esterni. Arbitra il romeno Kovacs.

Doppio Lookman, l’Atalanta vola

Aspetti i campioni di Germania, travolgenti in campionato, vinto senza perdere neppure una partita, e scopri l’Atalanta. La speranza c’era, e il campo lo ha legittimato in un primo tempo dominato in lungo e in largo dalla squadra di Gasperini. Incisiva, tonica, sempre prima sulla prima e sulle seconde palle, un capolavoro tattico che mette a nudo una squadra ancora imbattuta che paga, in questi primi quarantacinque minuti, il pressing asfissiante della Dea. Che invece gioca bene, non fa respirare mai l’avversario e lo colpisce due volte. Sempre con Ademola Lookman che la sblocca dopo una manciata di minuti, avventandosi come un falco sull’affondo di Zappacosta, anticipando lo statuario Palacios. Il Leverkusen prova a reagire, ma l’Atalanta sbaglia nulla, tatticamente è perfetta. E prima della mezz’ora trova il raddoppio con una giocata pazzesca del migeriano che si infila in mezzo a tre avversari, tunnel a Xhaka e palla sul palo lontano dove Kovar non può arrivare: 2-0, e non è un sogno. Troppa Atalanta per un piccolo Bayern. Ma il merito è tutto dei bergamaschi.

La chiude ancora Lookman

Cambia Alonso, che toglie dalla mischia Stanic per inserire Boniface al fine di dare peso alla prima linea, mentre l’Atalanta richiama Kolasinac, dentro Scalvini. Koopmeiner è una furia, fa il vuoto alle sue spalle e per poco l’Atalanta non chiude i giochi. La tranquillità della Dea è impressionante, altrettanto l’impoverimento dei tedeschi, fin qui non pervenuti. I tedeschi provano ad alzare il baricentro, e spinge forte. Frimpong manda in curva un pallone da centro area. Gasperini toglie De Katelaere, dentro Pasalic, e doppio cambio per i tedeschi: fuori Palacios e Grimaldo, dentro Andrich e Hlozek. Venti alla fine e non cambia l’inerzia della partita, con l’Atalanta che sente il profumo della vittoria. Alonso attonito in panchina, prova a studiare la mossa per ribaltarla. Ma si espone al controgioco bergamasco. Ancora lui, Lookman, riceve palla sulla sinistra, la controlla, il suo angelo custode gli concede spazio e il nigeriano non ci pensa due volte, gran sinistro ad incrociare sul secondo palo. E sono tre. Sconsolato Alonso, in estasi Gasperini. Poco più di dieci alla fine, soffiano forte i tifosi bergamaschi alle spalle dei nerazzurri, ammutoliti i tedeschi. Dentro anche l’ex Roma Schick nel Bayer, ma non cambia la sostanza. Partita preparata benissimo e giocata meglio dalla Dea. Il Bayer s’è visto poco e male. Merito dell’Atalanta che non gli ha permesso di giocare. Dopo 51 partite (ultima sconfitta lo scorso anno in semifinale contro la Roma), il Leverkusen alza bandiera bianca. Si arrende ad un’altra italiana, la splendida Atalanta di Gasperini che conquista il primo trofeo europeo della sua storia. Con merito, perché in campo a Dublino, c’è stata solo la Dea.

Massimo Ciccognani

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