Gli ultimi dieci giorni prima delle vacanze di Natale corrispondono solitamente alle ultime corse per completare la lista dei doni da porre sotto l’albero. In tempi di pandemia, però, scene simili rischiano di creare problemi. Che per gli esperti sanitari hanno un nome ben preciso: terza ondata di coronavirus. Per questo, nelle scorse ore, le scene viste in tante città italiane hanno destato le critiche delle istituzioni e delle autorità sanitarie.
A Roma come a Milano, ma anche Napoli, Bergamo e altre città. Soprattutto nelle Regioni che, a partire da domenica, sono tornate gialle. File, assembramenti non solo nei negozi ma persino nei pressi dei monumenti. Tanto che nella Capitale l’area della Fontana di Trevi è stata interdetta al passaggio a causa del numero di persone.
Estremamente critico il commissario all’Emergenza, Domenico Arcuri, che aveva in giornata illustrato piano e simbolo della campagna vaccinale: “Le misure messe in campo hanno l’obiettivo di evitare che si ripeta quanto è successo questa estate. I siti sono pieni dei centri con insopportabili assembramenti di persone, dobbiamo stare attenti, perché quanto successo questa estate non accada più”. E la reprimenda è ancora più forte: “Non fateci più vedere foto come quelle di oggi: dobbiamo evitare tutti che la terza ondata abbia luogo. Sarebbe complicato iniziare la campagna delle vaccinazioni con un nuovo inasprimento della curva epidemica”.
Complici le scene della domenica, sul tavolo dell’esecutivo torna in modo prepotente la questione assembramenti. Per quanto riguarda le feste, dovrebbero restare i divieti concordati finora. Forse un’eccezione per i piccoli comuni (meno di 5 mila abitanti ed entro i trenta chilometri l’uno dall’altro) ma niente di più. Tutte disposizioni (ridiscusse nel vertice serale di maggioranza) volte a scongiurare i rischi della terza ondata, in attesa che la campagna vaccini inizi e faccia effetto.
“Dipendiamo tutti dalle decisioni dell’Ema – ha detto Arcuri – che prevede di liberare il primo vaccino il 29 dicembre. Facciamo il tifo perché questo accada e perché il secondo possa essere autorizzato il 12 gennaio. Se questo succederà il vaccino inizierà ad essere somministrato in tutta Europa nello stesso giorno e realisticamente questo giorno sarà metà gennaio”.
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