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ALLARME DELL’UNICEF: AD ALEPPO 100 MILA BAMBINI BEVONO ACQUA CONTAMINATA

Oltre 100 mila bambini ad Aleppo sono costretti a bere acqua contaminata. Colpa dei raid degli ultimi giorni che hanno distrutto le stazioni di pompaggi grazie a cui 250 mila persone nella parte orientale della città venivano approvvigionate con acqua pulita.

Allarme dell’Unicef

“Oltre 100.000 bambini sono stati costretti a bere acqua da fonti non sicure, o da fori superficiali nelle tubature o da pozze d’acqua che fuoriusciva dai tubi rotti” è la denuncia dell’Unicef. “Privare i bambini di acqua pulita li espone al rischio di epidemie di malattie legate all’acqua e si aggiunge alla sofferenza, alla paura e all’orrore che i bambini ad Aleppo vivono giorno dopo giorno”, ha dichiarato Hanaa Singer, Rappresentante Unicef in Siria.

Gli aiuti

L’Unicef sta supportando interventi urgenti per riparare i danni alle stazioni di pompaggio dell’acqua. Inoltre, l’organizzazione dell’Onu ha preso parte ad una missione con convogli inter-agenzie in quattro città: Madaya e Zabadani nella Damasco rurale e a Foah e Kefraya nel Governatorato di Idlib. E’ stata la prima volta dopo 5 che l’Unicef non entrava a Madaya. “Dallo scorso aprile non siamo più potuti entrare a Madaya. Sono stata lì a gennaio, i bambini erano affamati e nonostante i nostri frenetici sforzi abbiamo visto morire proprio sotto ai nostri occhi un giovane uomo. Nei mesi successivi sono ritornata quando è stato possibile accedere. Ma questa volta non so cosa possiamo trovare”, ha dichiarato la nutrizionista Rajia Sharhan.

Accordo lontano

Continuano, insomma, le sofferenze della popolazione civile dopo l’interruzione della tregua siglata a metà settembre. Stati Uniti e Russia ancora non hanno trovato l’accordo per un nuovo cessate il fuoco tra le fazioni in lotta: da una parte i baathisti del presidente Bashar al Assad e dall’altra i ribelli dell’Esercito siriano di liberazione, addestrati dai militari americani.

La sfida

Dopo le accuse arrivate da Washington, Mosca ha sfidato la controparte a pubblicare l’intero pacchetto di accordi sulla Siria. “Noi – riferisce il ministero degli Esteri russo – chiediamo a Washington di acconsentire a rendere pubblico tutto il pacchetto, incluso il mandato del Centro esecutivo congiunto, in cui gli specialisti militari russi e americani devono insieme definire gli obiettivi e coordinare i voli militari, nonché il secondo allegato al documento del 9 settembre nel quale viene definito il meccanismo di monitoraggio della strada che porta ad Aleppo da sud”.

Edith Driscoll

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