L’Autorità garante presenta il Manifesto dei bambini sui diritti in ambiente digitale. Dieci principi elaborati a partire dall’ascolto di 10 mila bambini delle oltre 400 classi partecipanti al progetto di educazione digitale dell’Agia che si è concluso il 17 maggio.
L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (AGIA) Carla Garlatti presenta il “Manifesto dei bambini sui diritti in ambiente digitale”. Dieci punti fermi, scritti da circa 10 mila alunni di oltre 400 classi di tutta Italia, scaturiti dal progetto di educazione digitale per la scuola primaria realizzato in collaborazione con l’Istituto degli innocenti (Idi). Un’iniziativa costruita utilizzando come supporto didattico il libro di Geronimo Stilton “Alla scoperta del mondo digitale”, realizzato dall’Agia in collaborazione con Piemme – Mondadori Libri. “I diritti sono il frutto di un processo di ascolto dei bambini a partire dal quale abbiamo elaborato una serie di principi che dovrebbero essere tenuti sempre presenti quando i minorenni entrano in contatto con il digitale”, dice Carla Garlatti.
L’ambiente digitale deve essere sicuro, accogliente e adeguato all’età. Occorre garantire che i bambini ricevano a scuola la formazione sul digitale con il rilascio di un patentino per l’accesso alla rete. Gli adulti devono assicurare protezione da abusi, violenze, maltrattamenti e ogni altra forma di aggressione o pericolo e affiancare i minorenni nell’uso degli strumenti digitali. Tutti i bambini devono avere le stesse opportunità di accedere alla rete, senza distinzione di aree geografiche di nascita e di provenienza sociale. Bisogna garantire il rispetto della dignità e della riservatezza di ogni bambino e il diritto a restare disconnessi quando si partecipa ad attività di carattere sociale. Questi sono alcuni dei principi ricavati dai lavori svolti dai bambini nel corso del progetto promosso dall’Autorità garante.
Il progetto nasce dalla consapevolezza che è bene iniziare a educare i bambini sin da piccoli, in ragione del fatto che crescono in un ambiente sempre più permeato dal digitale. Il metodo adottato è stato quello di formare gli insegnanti delle scuole che hanno aderito al progetto per trasmettere loro le conoscenze e gli strumenti necessari a giocare, esprimersi, studiare in rete senza correre rischi e senza danneggiare sé o gli altri.
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