Sono 27 i caccia cinesi che hanno violato lo spazio aereo di Taiwan. Lo ha denunciato il ministero della difesa di Taiwan nel giorno della partenza della presidente della Camera Usa, Nancy Pelosi. “27 aerei dell’Esercito di liberazione popolare sono entrati nell’area circostante la Repubblica di Cina il 3 agosto 2022″, ha scritto il ministero in un tweet, cambiando la tradizionale menzione dell’Adiz (la zona di identificazione di difesa aerea) e facendo intendere che oggi possa essere avvenuto qualcosa di diverso. I caccia segnalati sono sei J-11, cinque J-16 e sedici Su-30.
Dall’esame delle cartine postate dal ministero della Difesa di Taipei emerge che i sei J-11 e i sedici Su-30 hanno superato la linea mediana dello Stretto di Taiwan: la mossa, pur non essendo la prima del suo genere, dimostra la maggiore aggressività da parte delle forze armate cinesi. Da protocollo, il ministero della Difesa ha fatto decollare i suoi caccia, attivato i messaggi di avvertimento via radio e i sistemi missilistici di monitoraggio. Dalla mezzanotte, Pechino ha definito un ciclo di manovre militari, di tiro di artiglieria e lancio di missili, in programma dalla mezzanotte fino a domenica con interdizione al traffico aereo e marittimo in sei ampie zone che circondano in modo strategico l’isola ribelle. La leadership comunista considera Taiwan parte integrante della Cina da riunificare anche con la forza, se necessario.
“Non ci sono giustificazioni” per le “aggressive” esercitazioni militari della Cina nello Stretto di Taiwan, sottolinea il G7. Condanna alla quale si unisce anche il governo britannico del dimissionario Boris Johnson che accusa la Cina di aver reagito in modo eccessivo e “incendiario”. A sottolinearlo è Liz Truss, ministra degli Esteri in carica, portabandiera della destra Tory e candidata ormai super favorita nella corsa alla successione a inizio settembre a Johnson a Downing Street. Interpellata dai giornalisti nello Shropshire, a margine di uno degli eventi elettorali di fronte alla base degli iscritti del Partito Conservatore, Truss ha difeso come “perfettamente ragionevoli” gli incontri avuti da Pelosi a Taipei. Mentre ha detto di non poter accettare “il linguaggio incendiario della Cina sulla questione”, né la risposta a colpi di esercitazioni militari a quella che Pechino considera una provocazione.
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