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Scuola, Gissi (Cisl): “Investimenti insufficienti. Non possiamo accontentarci di una scuola a metà”

“Non possiamo accontentarci di una scuola a metà”. E’ quanto ha dichiarato Maddalena Gissi, segretaria generale della Cisl scuola, a poche ore dall’inizio dello sciopero generale della scuola. Flash mob, manifestazioni ed iniziative, sono previsti in tutta Italia, dalle 11 alle 13, anche davanti al Ministero dell’Istruzione a Roma.

Il comunicato della Cisl scuola

“La scelta è stata voluta e condivisa da tutte le segreterie nazionali: è una situazione eccezionale quella che stiamo vivendo, che impedisce i consueti raduni di massa, abbiamo insieme deciso che i protagonisti delle iniziative pubbliche, da svolgere osservando tutte le necessarie misure di sicurezza e di distanziamento, fossero i dirigenti territoriali delle nostre organizzazioni. Io intendo rispettare questo impegno e seguirò le diverse iniziative attraverso i social, che sicuramente ne daranno diffusione”, ha dichiarato la Gissi, spiegando che l’azione di oggi fosse inevitabile e doverosa.

Scelte sbagliate, fra tutte quelle in materia di reclutamento che ci consegneranno un nuovo record di precari – prosegue la segretaria generale CISL Scuola -, ma soprattutto scelte non fatte, quelle che servono per riaprire le scuole a settembre in piena sicurezza ed evitando modalità organizzative che penalizzano il diritto allo studio. Siamo in forte ritardo e registriamo uno stato di preoccupante confusione da parte del Governo. Abbiamo trovato importanti convergenze da parte delle famiglie, degli studenti, delle amministrazioni locali. È chiaro a tutti che le risorse stanziate dal Governo non bastano per coprire il fabbisogno di materiali, di personale, di spazi che vanno ristrutturati o individuati ex novo. Non lo diciamo solo noi, a chiedere nelle scelte per la scuola più risorse e più coraggio oggi è il presidente della conferenza delle regioni, Stefano Bonaccini, e poco fa lo stesso ex ministro Fioramonti ha parlato di investimenti gravemente insufficienti. La scuola è fondamentale per il Paese, non possiamo, a settembre, accontentarci di una scuola a metà”.

In occasione dello sciopero i sindacati rilanciano anche l’impegno di una concreta solidarietà per far fronte all’emergenza che il Paese sta affrontando; da qui l’invito al personale che non potrà essere registrato fra gli scioperanti, non avendo in giornata impegni programmati di lavoro, a devolvere su un conto intestato alla Protezione Civile l’equivalente della trattenuta che avrebbe subito scioperando. “Lo farò anch’io – dichiara la Gissi – e lo faranno tutti dirigenti nazionali e territoriali della CISL Scuola”. Ciascuna delle sigle promotrici dello sciopero si è inoltre impegnata a versare un contributo 10.000 euro, la CISL Scuola lo ha fatto nei giorni scorsi, così come ha già versato all’inizio dell’emergenza 50.000 euro per la campagna di solidarietà promossa dalle Confederazioni per sostenere il sistema sanitario nazionale.

 

Manuela Petrini

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