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Segre: “Voto sì, l'odio l'ho vissuto sulla mia pelle”

Era atteso il suo discorso e, al termine, l'eredità che lascia non si limita alla semplice dichiarazione di una preferenza. Perché Liliana Segre, nel giorno del suo 89esimo compleanno, ha sì dato il suo assenso al neo-costituito governo annunciando che voterà fiduciosa a suo favore, ma ha anche spiegato le ragioni della sua scelta, basate sulla speranza che le parole di Giuseppe Conte si traducano in fatti concreti e che l'esecutivo si impegni con tutto se stesso per smorzare ogni accenno a sentimenti contrari al rispetto e alla convivenza pacifica: “Ho vissuto sulla mia pelle l'intolleranza e l'odio – ha detto la senatrice a vita – e so la facilità di passare dalle parole ai fatti. Mi hanno insegnato che chi salva una vita salva il mondo intero; per questo un mondo in cui chi salva vite viene osteggiato mi pare proprio un mondo rovesciato”. E non manca qualche riferimento esplicito, specie per quanto riguarda le recenti politiche sulla questione migratoria. Ma non solo: “Mi hanno preoccupato i numerosi episodi susseguitisi durante l'ultimo anno che mi hanno fatto temere un imbarbarimento con casi di razzismo trattati con indulgenza, la diffusione dei linguaggi di odio. Anche con l'utilizzo di simboli religiosi in modo farsesco e pericoloso, un revival del 'gott mit uns'. A me fanno questo effetto, forse solo a me in quest'aula”. Arriva qualche critica, a cui replica in modo lapidario: “Forse solo a me in quest'Aula…”.

Contro l'intolleranza

Un'arringa contro l'odio e la cultura dell'intolleranza quella della senatrice a vita, che insiste sulla necessità di fuggire da una politica che nell'odio investe: “E' sempre una medaglia a due facce, non danneggia solo coloro che vengono scelti come bersaglio, ma incendia anche gli animi di chi vive con rabbia e disperazione il disagio. L'odio si diffonde e questo è anche un po' più pericoloso”. E insiste sul valore della memoria, sia per impedire che ricorrenze come quella del 25 aprile vengano trasformate “da alcuni in una sorta di faida”, sia per consentire al Paese di far tesoro dei propri trascorsi, imparando dagli errori commessi: “Vorrei che questo governo non nascesse dalla consapevolezza di uno scampato pericolo, dal senso di sollievo dopo che si è giunti sull'orlo di un precipizio e ci si ritrae in tempo. Occorre ripristinare un terreno di valori condiviso nella difesa costante della democrazia e dei principi di solidarietà nati dalla Costituzione e dalla Resistenza”.

Non perdere la storia

Voterà a favore del governo Liliana Segre, ribadendo che lo farà con fiducia. Ma nel suo discorso ricorda anche quanto necessario sia mettere al centro la nostra storia come parte essenziale della nostra identità di italiani: “Penso poi alla storia, perdere la storia è uno dei primi effetti collaterali della perdita del futuro… Ho apprezzato la reintroduzione dell'educazione civica ma non basta una materia in più  dobbiamo comportarci con disciplina e onore, ma anche con sobrietà e rispetto per gli avversari. La mia speranza è che il nuovo governo assuma e faccia proprio il rispetto civico, ricordando quei versi di John Donne 'non chiedere mai per chi suona la campana, essa suona per te”.

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