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Di Maio alla Farnesina: “Il tema migranti la priorità”

Veste già l'abito da leader della Farnesina Luigi Di Maio, passato da Via Veneto alla zona del Foro Italico per insediarsi in un ministero cruciale come quello delle Politiche estere, al quale si è avvicendato con l'ormai ex ministro Enzo Moavero Milanesi. E il capo politico dei Cinque stelle traccia subito quella che sarà la linea del suo ministero: “La questione migranti sarà una delle priorità della politica estera del nuovo governo. Intendiamo lavorare per una maggiore responsabilizzazione dell'Europa e un superamento del regolamento di Dublino”. In sostanza, il ministro fa capire che il tema migranti resterà sempre presente anche sul tavolo della Farnesina oltre che su quello del Viminale, peraltro nel giorno in cui il Consiglio dei ministri ha impugnato la legge del Friuli-Venezia Giulia proprio in tema di migranti, ritenuta discriminatoria. Questo perché, ha spiegato Di Maio in un messaggio di saluto alla diplomazia italiana, l'Africa “non può essere più vista solo come motivo di preoccupazione bensì come opportunità per individuare nuovi partner strategici attraverso i quali incrementare lo sviluppo e la crescita del nostro Paese”.

Dialogo aperto

Secondo il nuovo ministro, “la politica estera sarà una componente essenziale dell'azione di questo governo e avrà come obiettivo prioritario l'interesse nazionale in Europa e nel mondo, con l'autorevolezza che spetta ad un grande Paese come l'Italia e alla sua riconosciuta e apprezzata tradizione di equilibrio e apertura al dialogo con gli altri”. Rispettando la linea europeista del nuovo esecutivo, Di Maio ha precisato che l'Italia manterrà “un dialogo franco e aperto con i nostri partner, senza ovviamente rinunciare ai valori europei e atlantici che caratterizzano la storia del nostro Paese”. E, riferendosi direttamente alla diplomazia italiana, precisa che “già come vicepresidente della Camera, ministro dello Sviluppo economico e vicepresidente del Consiglio ho avuto occasione di relazionarmi in varie occasioni con il nostro corpo diplomatico. Proprio in quelle circostanze, ho saputo apprezzare qualità e competenze della diplomazia italiana non solo nel processo di mantenimento e rafforzamento delle nostre relazioni Internazionali, ma anche nella promozione del Made in Italy nel mondo e dell'internazionalizzazione del sistema economico italiano”.

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