Una “visita molto speciale”: così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha definito in un tweet il bilaterale con il presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, avvenuto a Palazzo Chigi questa mattina. Tanti i temi sul tavolo: crescita, lavoro, Mezzogiorno, ambiente e migrazione, tutti percepiti come sfide dinanzi al futuro dell'Europa – come ha replicato, sempre sul social, il premier italiano.
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L'attesa è stata caricata dalle dichiarazioni degli stessi leader, con la politica tedesca che ha annunciato di voler rivedere il Trattato di Dublino e il premier italiano che ha rivendicato un portafoglio economico “adeguato alle ambizioni e alle responsabilità che vuole assumersi l'Italia”. Su di tutti, il punto nodale riguarda l'agricoltura, spina nel fianco del Paese che dovrebbe essere contemplata nell'agenda europea.
Von der Leyen ha richiesto di considerare l'eventualità di un nuovo “patto per le migrazioni” che tenga conto dell'emergenza attuale: “Vogliamo che le nostre procedure siano efficaci, efficienti ma anche umane – ha dichiarato il Commissario Ue -, ma abbiamo capito che noneisstono soluzioni facili”. Un messaggio accolto dal premier Conte, favorevole a una ripartizione dell'impegno di accoglienza e integrazione fra tutti i Paesi europei. Nella sostanza, è ciò che ha detto chiaramente Von der Leyen: “Sappiamo che Italia e Grecia sono esposte” ma “la solidarietà non è mai un processo unilaterale” e “non è pensabile che il problema rimanga sulle spalle dei Paesi di primo arrivo”. Perché vi sia un dialogo proficuo tra le parti, i due leader hanno ribadito la necessità di superare le divisioni, con Conte che ha chiesto più trasparenza nei processi decisionali “per una Europa che sappia offrire soluzionei adeguate ai problemi urgenti avvertiti dai nostri cittadini”.
Conte ha chiesto all'Europa, rappresentata da Von der Leyen, un importante sostegno per il Mezzogiorno che – ha fatto eco la politica tedesca – rappresenta l'incubatore ideale per ragionare in prospettiva di crescita, lavoro giovanile e transizione digitale. Quello del premier è l'appello di un Paese diviso, con un Sud che, mai come negli ultimi tempi, è spopolato dall'emigrazione di tanti giovani verso il Nord del Paese e d'Europa. Il recente rapporto Svimez, l'Associazione per lo Sviluppo Industriale del Mezzogiorno, ha confermato il quadro di un anno fa, con i flussi migratori verso il Settentrione definiti come la “vera emergenza meridionale”, perché impatta sul futuro dell'occupazione e le condizioni sociali dell'intera area che fanno pensare a un vero e proprio “rischio recessione”.
Attenta alle questioni green, la presidente della Commissione Ue ha ribadito l'impegno europeo nella lotta al cambiamento climatico: “Vorrei che l'Europa fosse il primo continente neutro nel 2050” – ha dichiarato, così come aveva asserito davanti all'Europarlamento il 16 luglio scorso.
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