Per chi volesse ascoltare l’ultima opera di Thom Yorke, leader della rock band inglese, è necessario, per dovere di cronaca, informare su un piccolo ma importante dettaglio: la traccia dura 18 giorni, o meglio 432 ore. Non è uno scherzo, è l’ultima stravagante e originale composizione del cantante dei Radiohead intitolata “Subterranea” e pensata come sottofondo all’esposizione che Stanley Donwood, già autore di alcune copertine dei dischi solisti di Yorke e del gruppo, presenterà fino al 6 giugno a Sydney, Australia.
Dall’impressione dei primi visitatori della mostra l’opera del cantautore britannico sarebbe un miscuglio di misteriosi suoni ambientali, in continua mutazione, e sembra proprio che ognuno dei quasi 30mila minuti sia diverso dall’altro. Una rarità assoluta in campo musicale e che contraddistingue come sempre la personalità del rocker di Wellingborough. Un comunicato stampa la descrive così: “I bassi tuoneranno dal pavimento, i medi echeggeranno fra le pareti, mentre gli alti pioveranno dal soffitto”.
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