“Amy, la ragazza dietro il nome” è il titolo del docufilm dell’inglese Asif Kapadia, dedicato all’icona del soul britannico Amy Winehouse. Il film, dopo la proiezione in anteprima del maggio scorso al Festival del Cinema di Cannes, giungerà nelle sale cinematografiche italiane il 15, 16 e 17 settembre, distribuito da Nixo. Molti cinema hanno già aperto le prevendite. Materiali e filmati inediti compongono un ritratto, anch’esso inedito, della giovane cantante iglese, molto diverso dalla figura dannata e maledetta che ci è stata raccontata fino ad oggi. Una donna vulnerabile, deceduta per le colpe dell’industria dell’intrattenimento e di chi non ha saputo proteggerla adeguatamente.
Al termine delle due ore di film si finisce per accomunare la figura della giovane cantante inglese a quella delle grandi cantanti americane del passato da Billie Holiday a Janis Joplin, o almeno così dicono le recensioni. Tutte queste figure sono dipinte come vittime di un uomo e delle proprie fragilità. In sintesi “Amy” è un film su un disperato bisogno d’amore e di cosa accade quando esso viene tradito.
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