Via il termine “razza” dalla Carta: Berlusconi d'accordo

Lo ha proposto nei giorni scorsi Liliana Segre, ebrea sopravvissuta ai campi di concentramento e recentemente nominata dal capo dello Stato senatrice a vita: togliere il termine “razza” dalla Costituzione italiana. “Sarebbe un ottimo segnale”, ha detto.

Ora, intervenendo alla trasmissione “Agorà”, Silvio Berlusconi si dice favorevole. “Io penso di sì. Gli italiani non sono razzisti, siamo ospitali. Non c'è un clima generale di odio – replica a chi gli chiede se sia d'accordo – ma qualche persona fuori di testa come il signore di Macerata che in questo clima ci sguazza”.

Tornando alla sparatoria avvenuta sabato mattina nella città marchigiana, Berlusconi ha aggiunto: “E' una cosa direi incomprensibile: solo uno squilibrato può fare una cosa del genere, non ci vedo nulla di politico perché la politica non porta a queste follie”.

La parola “razza” compare già nell'articolo 3 della Costituzione, che recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Nel 2014 l'Istituto Italiano di Antropologia (ISItA) con un documento approvato all’unanimità dal suo Consiglio Direttivo ha chiesto la sostituzione di questa parola.