Mattarella: “Non dimenticare le sofferenze degli esuli”

Le stragi, le violenze, le sofferenze patite dagli esuli giuliani, istriani, fiumani e dalmati non possono essere dimenticate, sminuite o rimosse. Esse fanno parte, a pieno titolo, della storia nazionale e ne rappresentano un capitolo incancellabile, che ci ammonisce sui gravissimi rischi del nazionalismo estremo, dell'odio etnico, della violenza ideologica eretta a sistema”. Lo scrive in un messaggio il Capo dello Stato Sergio Mattarella in occasione del Giorno del Ricordo, che si celebra domani.

La ricorrenza

Il Giorno del Ricordo è una solennità civile nazionale, che si celebra il 10 febbraio di ogni anno, istituita nel marzo del 2004 con l'obiettivo di conservare e rinnovare “la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”. 

La data prescelta è il giorno in cui, nel 1947, fu firmato il trattato di pace che assegnava alla Jugoslavia l'Istria e la maggior parte della Venezia Giulia. Gli studi effettuati recentemente valutano il numero totale delle vittime delle foibe (comprese anche le persone morte durante la prigionia o la deportazione verso la Jugoslavia) come compreso tra poco meno di 5.000 e 11.000.