L'omaggio di Palermo a Piersanti Mattarella

Un minuto di silenzio, annunciato con squilli di tromba, ha aperto il momento del ricordo dedicato a Piersanti Mattarella, governatore e fratello dell'attuale Presidente della Repubblica Sergio, ucciso il 6 gennaio del 1980 a Palermo, vittima di un agguato mafioso. Alla presenza del Capo dello Stato, del sindaco palermitano Leoluca Orlando e del prefetto Antonella De Miro, il capoluogo siciliano ha omaggiato il sacrificio dell'ex presidente della Regione Sicilia, freddato da un sicario che lo uccise a colpi di pistola in Via Libertà mentre, assieme a sua moglie, si stava recando a Messa. Un omicidio che cosa nostra mise in atto per via della politica riformatrice del governatore, incentrata sulla lotta alla criminalità organizzata tanto che, subito dopo l'assassinio di Peppino Impastato, si recò a Cinisi (dove in quei giorni erano in corso le elezioni comunali) per pronunciare un durissimo discorso contro cosa nostra.

Il ricordo di Pietro Grasso

E oggi, proprio nel luogo in cui il sicario mafioso lo uccise, è stata deposta una corona di fiori, per onorarne il coraggio e la dedizione al Paese. Un omicidio che, nonostante gli ergastoli ai principali vertici di cosa nostra, indicati come mandanti, non ha ancora il nome e il volto del suo esecutore sul quale, dopo quasi 40 anni, sono ancora in corso delle indagini. Un ricordo del governatore Mattarella è stato tracciato anche dall'ex presidente del Senato e su conterraneo, Pietro Grasso: “Voleva la nostra terra 'con le carte in regola' e lavorò per rompere le collusioni tra politica e mafia, ma quell'omicidio fu chiaramente un modo per impedire questo rinnovamento politico e culturale. L'antimafia di Piersanti Mattarella era nei fatti: nel lavoro onesto, negli appalti trasparenti, nell'esclusione delle clientele. Un esempio per tutti noi ancora oggi. Per questo, a distanza di 39 anni da quel giorno, siamo chiamati a far conoscere a tutti la sua storia, soprattutto ai più giovani. Il suo esempio di onestà non deve essere perduto. Ne abbiamo tanto bisogno”.

Casellati: “Esempio illuminante”

Anche l'attuale presidente di Palazzo Madama, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha omaggiato il presidente Piersanti ricordandolo come “un uomo con la schiena dritta, che ha pagato con la vita il coraggio di sfidare la mafia semplicemente per seguire la propria coscienza di persona onesta. Nella politica, nelle istituzioni, come nella società civile, il nostro Paese ha più che mai bisogno di persone perbene che lottino per una società più giusta, più sicura, più libera, senza nascondersi e rifuggendo dall'indifferenza e dall'egoismo. Anche a distanza di decenni, Piersanti Mattarella, in questo senso, resta un esempio tragicamente illuminante”.