ASSEMBLEA PD, RENZI: “NEL 2016 VIA L’IMU SULLA PRIMA CASA”

Via l’Imu dalla prima casa. A molti sarà sembrato un deja vu ma questa volta a promettere l’abolizione della tassa più odiata è stato Matteo Renzi durante l’assemblea nazionale del Pd a Milano. Il premier ha annunciato una “rivoluzione copernicana del fisco” sufficiente a trasformare il suo partito “in quello che le tasse le riduce davvero”. Il premier ha spiegato: “Se riusciamo a mantenere in pista il cantiere delle riforme nel 2016 elimineremo noi, perché gli altri hanno fatto la finta, la tassa sulla prima casa, l’Imu agricola e sugli imbullonati. Nel 2017 interverremo su Ires e Irap e, nel 2018 a conclusione di un percorso, sugli scaglioni Irpef e sulle pensioni, mantenendo la curva del debito in termini accettabili. Il mio impegno qui è fare per 5 anni una riduzione di tasse che non ha paragoni con la storia repubblicana”.

Il discorso del segretario è durato più di un’ora e il suo ragionamento ha toccato tutti i principali temi dell’attualità politica interna e internazionale. Partendo dai risultati ottenuti dal suo governo in questi sette mesi: “l’economia finalmente si è rimessa in moto grazie al lavoro del Pd”. Non teme il premier la concorrenza di Grillo che dice, “oggi spiega sul Financial Time la situazione italiana e il dramma della Grecia rinchiuso in un golf club”, e nemmeno di Salvini: “dice basta euro? Vada a dirlo agli imprenditori del Nord Est che ora viaggiano più veloce della Germania” e li liquida con qualche battuta e mostrando su uno schermo le foto dei due leader delle opposizioni.

Renzi ha però anche lanciato un appello alle forze politiche di opposizione a lavorare insieme contro il terrorismo internazionale, quindi un passaggio sui rapporti interni: il “Pd è il partito più votato in Italia dal ’58 ad oggi, è il partito più votato in Europa, dopo di noi c’è la Merkel” e dunque “ci dovrebbe essere entusiasmo e gioia e invece non è così, anzi torna la tribù dei musi lunghi”, si lamenta il segretario che pru confermando il suo rispetto per chi lascia il partito ritiene che “chi immagina di vincere la sfida spostando la sinistra più in là perde ovunque in tutto il mondo”. Dopo l’elenco delle cose fatte c’è poi un programma di cose da fare nei prossimi mesi: “riforma della pubblica amministrazione subito, riforma costituzionale a settembre, prima della legge di stabilità e legge sulle unioni civili entro l’anno”. “Sette mesi fa rischiavamo la palude – ha concluso – oggi abbiamo iniziato il più grande cammino riformatore della storia europea ma non ci basta, la sfida più bella è quella di domani”.