Saranno due le settimane di tregua che lasceranno respirare lo Yemen, il Paese medio orientale piegato da una guerra devastante in cui dalla notte tra il 25 e il 26 marzo si susseguono bombardamenti della coalizione Saudita che hanno l’obiettivo di scoraggiare l’avanzata dei ribelli sciiti.
Quindici giorni in cui verranno sospesi raid o qualunque forma di attentato per permettere il regolare avvio del mese sacro del Ramadan. A chiedere questa pausa è stato il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon che oggi a Ginevra ha aperto i colloqui di pace per trovare una soluzione politica alla crisi in corso in Yemen.
Oltre alla tregua umanitaria, il leader dell’Onu ha chiesto ai gruppi armati di ritirarsi dalle città affinché sia rispettato il cessate il fuoco su base locale. Intanto il numero uno delle Nazioni Unite, accompagnato dal diplomatico Ould Chiekh Ahmed, è impegnato nei colloqui con le parti riunite a Ginevra e in attesa dell’arrivo dei delegati Houthi.
E’ necessario “iniziare un vero processo di riconciliazione perché la regione non può sopportare un altro fronte aperto come la Siria e la Libia” ha sottolineato Ban Ki-moon, mettendo in evidenza l’urgenza di mettere fine alle sofferenze di questo popolo.
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