Il presidente cinese, Xi Jinping, ha criticato il “protezionismo, l'isolazionismo e il populismo“, ribadendo le aperture economiche della Cina, nell'ambito dei duro braccio di ferro commerciale che vede contrapposti Washington e Pechino.
Dopo i “segnali di stabilità e di miglioramento dell'economia mondiale” del 2017, “dobbiamo rimanere vigili, perché, mentre la crescita manca ancora di vigore, assistiamo a un aumento del protezionismo, dell'isolazionismo e del protezionismo”, ha incalzato l'uomo forte del regime comunista di fronte a una serie di amministratori delegati stranieri riuniti a Pechino.
Senza citare l'amministrazione Trump, né alcun Paese in particolare, il presidente cinese ha condannato le
“mentalità da Guerra Fredda, le strategie di gioco a somma zero”, secondo le quali le importazioni sono viste come una debolezza nei confronti dei paesi esportatori, che sarebbero i soli vincitori del commercio. “La pace e lo sviluppo del mondo – ha detto – devono far fronte a sfide formidabili. Non bisogna dimenticare le ferite quando compaiono le cicatrici… Manteniamo vivo il ricordo della crisi finanziaria”. Il capo dello Stato ha infine ribadito le promesse di apertura economica già fatte in aprile al Forum Davos, dove si era impegnato ad accelerare l'apertura del settore finanziario cinese.
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