Nottata a mò di maratona per i negoziati e fermo intento di produrre i presupposti utili per un incontro in qualche modo risolutore alle prime luci. Questo obiettivo ha accompagnato i lavori della Commissione dell'Unione europea e dei rappresentanti della Gran Bretagna durati tutta la notte. A confermarlo, le parole di Margaritis Schinas, portavoce della Commissione, il quale ha twittato proprio per annunciare la notte di discussioni. Un messaggio ricalcato anche dall'annuncio relativo al presidente Jean-Claude Juncker, nel quale ha invitato a “restare sintinozziati” e con “i cellulari accesi”. Prima dell'inizio dei lavori, Juncker ha avuto conversazioni telefoniche con Theresa May, attesa probabilmente a ore a Bruxelles, e con il premier irlandese, Leo Varadkar.
Insomma, i colloqui per la Brexit sembrano portare a qualche passo avanti anche se, appare chiaro, le parti dovranno lavorare sodo per limare i dettagli di un'intesa che, negli ultimi giorni, è stato più volte sul punto di saltare. Nodo cruciale degli accordi, il destino delle due Irlande e, nello specifico, del confine fra Eire e Irlanda del Nord. Questione sulla quale il governo May ha rischiato di inciampare dopo il veto del Dup sull'ipotesi del governo Tory di negare, di fatto, la permanenza della parte settentrionale dell'isola, facente parte del Regno Unito, all'interno del mercato unico. Un “no” che, a detta di molti, la premier britannica è stata costretta a incassare in silenzio, essendo gli unionisti democratici linfa vitale per la resistenza del suo governo e che, in un certo senso, aveva relegato la faccenda Brexit nuovamente a un ruolo, per così dire, “interno”, come affermato dalla Commissione a inizio settimana.
Il punto, ora, è capire se la maratona notturna sia stata o meno utile a tracciare una linea guida che accontenti tutti: sicuramente, da Bruxelles è stata fissata una deadline alla mezzanotte di domenica. Un tempo utile a May per risolvere la grana interna con gli alleati del Dup e proporre alla Commissione un dossier completo che scongiuri lo slittamento delle trattative a marzo o la loro sospensione. Nelle scorse ore, lo stesso Schinas aveva spiegato che “il tempo non è illimitato” e che “ogni giorno che passa allontana le parti dall'accordo”. L'ultimo tweet di apertura, però, potrebbe far pensare a qualche sviluppo concreto nelle trattative e che riguardi o un passo indietro del Dup (difficile) o a un più probabile accordo raggiunto con gli unionisti sulla questione del confine fra le due Irlande. E, non dovesse essere uno status speciale concesso a Belfast, perlomeno un compromesso che non consenta la costruzione del temuto confine rigido con Dublino. L'alternativa all'accordo, per May, è la caduta.
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