L’Europa chiede una tregua immediata di almeno tre giorni per la zona di Debaltseve, nuovo fronte caldo della guerra civile ucraina nel quale i ribelli stanno tentando di accerchiare le truppe governative. Negli ultimi giorni si stanno evacuando i villaggi dei dintorni: da Ugleghirsk sono partite nelle ultime 24 ore un migliaio di persone, secondo i ribelli che hanno preso il controllo del villaggio. Quasi 2600 persone sono partite negli ultimi giorni da Debaltseve, Svitlodarsk e Avdiivka, ma migliaia di civili sono ancora esposti al tiro incrociato.
A Donetsk, la roccaforte dei filorussi, due obici sono caduti nei pressi di un ospedale: cinque i morti, uno nel nosocomio e quattro all’esterno. Danneggiato anche un plesso scolastico nelle vicinanze. Colpi d’artiglieria pesante sono caduti pure in altre zone della città: qualche ora dopo l’attacco all’ospedale, un cannone ha sventrato un edificio di quattordici piani. Le autorità dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk dicono che anche qui vi sono morti e feriti, ma le cifre restano imprecisate.
Il ministro Getiloni è intervenuto sulla situazione ucraina dai microfoni di 24 Mattino. Secondo il ministro, bisogna cercare “di imporre ai separatisti di dismettere i loro atteggiamenti aggressivi”. Gentiloni – che copre l’incarico di Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale nel Governo Renzi – esclude inoltre “la possibilità che l’Italia o l’Ue possano mandare armi all’Ucraina”.
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