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Turchia: a Istanbul università vietate per i membri dell’opposizione

Università di Istanbul vietate ai membri dell’opposizione anti Erdogan. La vicepresidente dei socialdemocratici del Chp, Selin Sayek Boke, è stata invitata a non prendere parte a un appuntamento previsto domenica all’ateneo del Bosforo. Il rettorato ha motivato la decisione con la volontà di non ospitare esponenti politici durante il periodo della campagna referendaria, aggiungendo di non essere comunque stato informato in anticipo della presenza della parlamentare. Un’altra deputata di opposizione, Aylin Nazliaka, fuoriuscita dal Chp, ha denunciato “forti pressioni” che avrebbero spinto il rettore dell’università Bilgi ad escluderla da un evento sulla violenza contro le donne.

Prosegue, intanto, la polemica a distanza tra Ankara e Bruxelles dopo i recenti attacchi di Erdogan a Germania e Olanda, accusate di ingerenze in vista del referendum del 16 aprile. La Turchia è pronta a far saltare l’accordo sui migranti come ritorsione nei confronti dell’Unione Europea. “Se volete, vi mandiamo i 15 mila rifugiati che non mandiamo ogni mese e vi chiariamo le idee. Dovete ricordarvi che non potete pianificare un progetto in questa regione a dispetto della Turchia” è stata la minaccia del ministro degli Interni turco, Suleyman Soylu. Il rappresentante dell’esecutivo di Yildirim ha inoltre accusato l’Europa di cospirare sin dai tempi delle proteste di Gezi Park del 2013 “per evitare che la Turchia diventi forte“.

Sulla crisi diplomatica è intervenuto anche il presidente dell’Europarlamento, Antonio Tajani. “La Turchia dovrebbe essere tra principali interlocutori dell’Europa ma in questi ultimi anni ha imboccato una strada che sembra andare in direzione opposta” ha detto a Unomattina (Rai uno). Tajani ha citato, a mo’ di esempio, gli arresti “inconcepibili” dei giornalisti e gli attacchi all’Olanda, che hanno “offeso tutti gli europei“. Adesso, ha aggiunto, bisogna “far calmare le acque, mi auguro che la Turchia torni ad essere ragionevole dopo lo svolgimento del referendum” costituzionale e che abbia un “rapporto costruttivo con l’Ue”. In ogni caso, ha rilevato, bisogna cercare “comunque di essere pragmatici“, per salvaguardare “l’importante accordo con Ankara sui migranti”.

Autore Ospite

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