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Trump potrebbe riconoscere Gerusalemme capitale

Riconoscimento di Gersualemme come capitale di Israele? Secondo i media americani, il presidente Donald Trump potrebbe compiere il passo già mercoledì prossimo, sorvolando sugli avvertimenti palestinesi che, in caso il Tycoon procedesse davvero a tale mossa, hanno annunciato una probabile escalation di violenza e tensione crescente in tutto il Medio Oriente. Sulla vicenda, a ogni modo, è andato più cauto il consigliere (nonché genero) dell'inquilino della Casa Bianca, Jared Kushner, il quale ha dichiarato come Trump stia “ancora valutando molti fatti differenti”, annuciando che, “quando avrà preso una decisione sarà lui a dirvelo, non io”. In ogni caso, le ambasciate degli States nell'area mediorientale sono in allerta: se la dichiarazione dovesse arrivare davvero, infatti, sarebbero probabili cortei di protesta e manifestazioni di dissenso, con possibili risvolti violenti.

“Anarchia internazionale”

Alcuni media americani, nelle scorse ore, hanno parlato di un Donald Trump pronto a dare l'annuncio nel giro di pochi giorni, firmando al contempo una dispensa per mantenere l'ambasciata americana a Tel Aviv, da lì ai successivi sei mesi, con l'obiettivo di portarla a Gerusalemme in un prossimo futuro. In preallarme anche l'Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp) la quale, attraverso il segretario generale Saeb Erekat, ha spiegato che l'eventuale riconoscimento di Gerusalemme come capitale “promuoverebbe l'anarchia internazionale e la mancanza di rispetto per le istituzioni globali”, affermando inoltre che la città “è il cuore sociale, politico, culturale, religioso ed economico della Palestina: è un simbolo importante della nostra regione e il suo destino è la chiave per qualsiasi sforzo verso la pace e la stabilità nella regione”.

Convocata Lega araba

Preoccupazione anche da parte del presidente palestinese, Mahmoud Abbas: “Qualsiasi mossa americana collegata al riconoscimento di Gerusalemme come capitale d’Israele o al trasferimento dell’ambasciata Usa a Gerusalemme, rappresenta una minaccia per il futuro del processo di pace ed è inaccettabile”. La dichiarazione, secondo alcune testate Usa, potrebbe arrivare proprio in virtù di un bilanciamento con la decisione di posticipare il trasferimento dell'ambasciata nella capitale. Nel frattempo, il ministro degli Esteri palestinese ha convocato d'urgenza i leader della Lega araba, da parte della quale ha parlato l'incaricato per la questione palestinese, Said Abuali: “L'incaricato della Lega araba per le Questioni palestinesi e i Territori occupati, Said Abuali, secondo il quale il riconoscimento avrebbe come conseguenza la distruzione “dell processo di pace”. Dal Cairo, inoltre, ha affermato che tale decisione metterebbe la parola 'fine' alla soluzione a due Stati, venendo considerato un atto di “favoritismo totale verso Israele”.

Mattia Damiani

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