Il neo eletto presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha firmato nello Studio Ovale della Casa Bianca, i primi tre ordini esecutivi del suo mandato: il congelamento delle assunzioni da parte del governo federale, lo stop ai fondi alle ong che promuovono l’aborto e l’uscita degli Usa da Ttp.
Trump ha ristabilito il bando sull’erogazione di fondi federali alle ong internazionali che praticano aborti o forniscono informazioni a riguardo. Si tratta di un provvedimento che, da quando fu introdotto dall’amministrazione repubblicana nel 1984, è stato revocato dalle amministrazioni democratiche e reintrodotto da quelle repubblicane che si sono succedute. L’ultima volta era stato il presidente Barack Obama a cancellare il bando.
Un altro degli ordini esecutivi firmati è quello secondo cui gli Stati Uniti si ritirano dal proposto Tpp, l’accordo commerciale Trans-Pacifico, come promesso in campagna elettorale. Si tratta tuttavia di una formalità visto che il Tpp non era stato ancora ratificato al Senato.
Produrre in Usa e assumere americano: il presidente Donald Trump rilancia il suo slogan anche nel suo primo incontro alla Casa Bianca con i leader del business, promettendo inoltre di tagliare del 75% il quadro regolatorio e una riduzione delle tasse per la middle class e per le società dall’attuale 35% al 15%-25%”. “Tutto quello che dovrete fare è stare qui, non andar via. Non licenziare la vostra gente negli Usa”, ha detto il neo presidente.
Trump ha promesso vantaggi per le società che produrranno in Usa suggerendo che imporra’ un “sostanzioso dazio doganale” sulla merce straniera che entra nel Paese.
Tra i partecipanti all’incontro, nella Roosevelt Room, Kevin Plank di Under Armour, Elon Musk di Tesla, Marilyn Hewson della Lockheed Martin e Mario Longhi della US Steel. Il tycoon ha ipotizzato di tenere questi incontri ogni tre mesi. In quello che il suo team ha definito il ‘Day one’, Trump ha fissato un programma ricco di appuntamenti: dopo la colazione con i dirigenti industriali, firmerà alcuni ordini esecutivi, incontrerà i leader dei sindacati, riceverà i leader del Congresso e avrà un faccia a faccia con lo speaker della Camera Paul Ryan.
Inoltre, la versione spagnola del sito della Casa Bianca è scomparsa pochi minuti dopo l’insediamento. “Ci dispiace, ma la pagina che state cercando non può essere trovata”, si legge cliccando su www.whitehouse.gov/espanol.
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