Le autorità boliviane hanno arrestato il direttore della compagnia aerea Lamia, Vargas Gamboa, il cui aereo si è schiantato in Colombia uccidendo la gran parte della squadra di calcio brasiliana Chapecoense, che era a bordo. E intanto la funzionaria che aveva autorizzato il piano di volo è fuggita in Brasile. L’ aereo sarebbe rimasto senza carburante. Nello schianto, lo ricordiamo, sono morte 71 delle 77 persone a bordo, tra cui i giocatori, lo staff dei dirigenti della squadra e un gruppo di giornalisti.
La Lamia è indagata per le presunte responsabilità nello schianto dell’aereo con a bordo la squadra brasiliana che aveva raggiunto la finale della Coppa Sudamericana. Il velivolo viaggiava verso Medellin per giocare l’andata della sua prima finale continentale. Tra le ipotesi più accreditate c’è quella che l’aereo sia precipitato a terra perchè rimasto senza combustibile poco prima di arrivare all’aeroporto di Rionegro, che serve Medellin.
Vargas Gamboa è un ex militare dell’aeronautica boliviana che, tra il 2001 e il 2007, è stato il pilota di vari presidenti brasiliani, tra cui l’attuale presidente, Evo Morales. Ed è il padre di Gustavo Vargas Villegas, fino alla settimana scorsa ai vertici della Direzione generale dell’aeronautica civile boliviana e che è stato sospeso dalle sue funzioni a causa dell’inchiesta.
Intanto la controllore di volo Celia Castedo, boliviana, che autorizzò il piano di volo del Lamia nonostante probabilmente si fosse accorta dei problemi di penuria di carburante (ma lei sostiene di aver insistito per il cambiamento del piano di volo dell’aereo per includere uno stop per il rifornimento di carburante), ha chiesto rifugio in Brasile. L’accusa formulata è quella di negligenza che, ha precisato l’attonerney general boliviano Ramiro Guerrero, potrebbe trasformarsi in omicidio colposo. Sono sei in totale le persone indagate.
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