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Theresa May a Netanyahu: “Orgogliosi di aver fatto nascere Israele”

Il Regno Unito deve essere “fiero del suo ruolo da pioniera nella creazione dello Stato d'Israele“. Lo ha detto la premier conservatrice Theresa May durante le celebrazioni a Londra dei cento anni della Dichiarazione Balfour, il documento diplomatico nel quale l'Impero britannico riconobbe per la prima volta le aspirazioni sioniste per “un focolare ebraico” in Palestina.

Nel suo discorso alla presenza del premier israeliano, Benjamin Netanyahu, anticipato da Downing Street, May rivendica poi “il sostegno a Israele” del suo governo. Nello stesso tempo ha indicato tuttavia la necessità di rilanciare i negoziati per arrivare alla creazione di quello Stato palestinese, i cui diritti la Dichiarazione Balfour – contestata oggi dall'Anp – pure in qualche modo evocava. “Un accordo di pace –  ha sottolineato la premier – è nell'interesse di tutti e deve essere basato sulla soluzione dei due Stati: con un Israele prospero e sicuro accanto a uno Stato palestinese sostenibile e sovrano”.

Forte è stato, poi, l'appello contro l'antisemitismo, ma anche contro l'antisionismo, della premier. Nel suo discorso ha condannato “l'odio per gli ebrei” sotto qualsiasi forma sostenendo che “non ci sono scuse per l'antisemitismo… come non ce ne sono per l'odio contro i musulmani o i cristiani“. May ha poi aggiunto che esiste oggi “una nuova perniciosa forma di antisemitismo che usa le critiche alle azioni del governo israeliano come spregevole giustificazione per mettere in dubbio il diritto stesso d'Israele a esistere. Questo è abominevole e noi non lo accetteremo“.

Anche il ministro degli Esteri, Boris Johnson, si era detto “orgoglioso della parte che la Gran Bretagna ha avuto nella creazione di Israele”. Al tempo stesso, Johnson aveva sottolineato l'urgenza della nascita ora di uno Stato palestinese. “Non vedo alcuna contraddizione – aveva spiegato – tra l'essere amico di Israele (e un sostenitore del suo destino) e una persona profondamente mossa dalla sofferenza di coloro che sono stati colpiti e rimossi dalla nascita di quello Stato. L'intimazione vitale della Dichiarazione Balfour tesa a salvaguardare le altre comunità non è stata pienamente realizzata“.

Alberto Tuno

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