Sembra diventare ogni minuto più concreto lo spettro della carestia che aleggia in Corea del Nord. Il regime ha fatto sapere che sta vivendo “la peggiore siccità in 100 anni” e questo rende reale il timore di un aggravamento della crisi alimentare cronica che attanaglia il Paese. “Prosegue la peggiore siccità in 100 anni, causando gravi danni ai raccolti agricoli”, ha scritto l’agenzia ufficiale Knca in una nota diffusa sulla sua pagina web.
L’agenzia, portavoce del regime, sostiene che quasi un terzo dei 441mila ettari di campi coltivati a riso del Paese si sta seccando e che la scarsità di pioggia interessa soprattutto le province di Hwanghae del Nord e del Sud, situate nel settore sud-orientale del territorio nazionale.
Secondo i dati della Kcna a Hwanghae del Nord, il 58% delle piantagioni di riso si è seccato, mentre a Hwanghae del Sud arririttura l’80%. L’agenzia fa notare che nei campi di riso secchi si stanno seminando altre coltivazioni per ridurre i danni alla produzione agricola, ma aggiunge che anche le riserve di acqua stanno finendo e i fiumi e gli altri corsi d’acqua si stanno prosciugando. Nella vicina Corea del Sud si osserva la situazione, ma finora – secondo fonti del governo – non è stata avanzata alcuna richiesta di aiuto.
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