Oltre 200 miliziani jiahdisti affiliati al sedicente Stato islamico sarebbero stati uccisi in un raid delle forze aeree russe, nei pressi della città siriana di Deir el-Zor. A riferirlo è stato il Ministero della Difesa della Russia il quale, in un comunicato (citato dall’agenzia “Tass”), ha riferito di aver colpito un convoglio diretto nel capoluogo dell’omonimo governatorato “dove i terroristi di tutto il mondo cercano di ricongiungersi e di mantenere in vita la loro ultima roccaforte siriana”. Il portavoce della Difesa ha riferito, nello stesso comunicato, anche i dettagli dell’attacco: “I bombardieri e l’aviazione militare delle forze aerospaziali russe hanno distrutto oltre 20 veicoli fuoristrada dotati di armi di grande calibro e lanciagranate, nonché veicoli blindati, compresi carri armati e carri pesanti con munizioni. In tutto sono stati eliminati oltre 200 miliziani”.
La città di Deir el-Zor, indicata dal portavoce come luogo di aggregazione dei jiahdisti dell’Isis, è stata conquistata dalle milizie Daesh nel 2014, con la distruzione del memoriale della migrazione armena. Nel gennaio 2016, la presa del centro abitato aveva visto un vero e proprio bagno di sangue, con l’uccisione di oltre 300 civili (in maggioranza donne, anziani e bambini). In quanto considerata una delle ultime roccaforti del sedicente Stato islamico, il ministro della Difesa Sergej Šoigu, nei giorni scorsi aveva dichiarato che la caduta di Deir el-Zor avrebbe potuto significare l’inizio della fine per Daesh: “Da più di un anno ci sono azioni militari. Le persone combattono coraggiosamente lì. Tre o quattro volte alla settimana vengono consegnati cibo, medicinali e munizioni. Questo è forse il punto principale dell’Eufrate, che in molti modi indicherà la fine della lotta contro l’Isis”.
Attualmente, nella città di Deir el-Zor vivono 125mila civili, a fronte delle migliaia già fuggite dopo l’invasione dell’Isis. Nel frattempo, le azioni dell’esercito per la liberazione proseguono: l’agenzia Sana ha riferito, inoltre, che le unità militari hanno lanciato attacchi nei confronti di postazioni terroristiche nell’area di Thardah e anche in altre zone nei dintorni del capoluogo dell’omonimo governatorato. La stessa fonte ha inoltre riportato della fuga da parte di un gran “numero di membri dell’organizzazione terroristica nella provincia”.
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