Inizieranno il prossimo 23 gennaio ad Astana, in Kazakhistan, i colloqui sulla soluzione del conflitto armato in Siria. A riferirlo, citato dall’agenzia di stampa Tass, è il ministro degli esteri turco Mevlut Cavusoglu. “L’Iran deve riaffermare la sua autorità sui militanti sciiti e il regime in Siria” per interromperne le “violazioni” del cessate il fuoco, che mettono a rischio i colloqui di pace ad Astana, ha dichiarato il ministro turco all’agenzia statale Anadolu. Inoltre Cavusoglu ha annunciato che degli esperti russi arriveranno in Turchia tra il 9 e il 10 gennaio per discutrere delle prossime consultazioni e per studiare ipotesi di sanzioni per chi viola la tregua.
Nonostante non siano ancora iniziati, i colloqui di pace rischiano già di naufragare per l’ennisima volta. Infatti, nella giornata di ieri diverse formazioni di ribelli hanno annunciato che non parteciperanno ai negoziati – sponsorizzati da Russia e Turchia – per il processo di pace, accusando Damasco di continue violazioni alla tregua entrata in vigore pochi giorni fa.
L’accordo per il cessate il fuoco – il terzo in sei anni di conflitto – era stato sottoscritto lo scorso 29 dicembre grazie alla cooperazione tra Russia e Turchia e senza l’intervento di Onu e Stati Uniti. I ribelli sostengono da parte loro di avere rispettato l’accordo di tregua, ma “Il regime e i suoi alleati hanno compiuto violazioni frequenti, in particolare nelle regioni di Wadi Barada e nel Ghouta orientale”, hanno accusato. “Se le cose non cambiano, l’accordo sarà considerato nullo e mai avvenuto”, denunciano.
Il numero delle organizzazioni e dei gruppi armati che prendono parte alla guerra civile siriana, iniziata nel 2011, sono numerosi e con diverse finalità. Oltre alle forze filogovernative (favorevoli al presidente in carica e formate principalmente dalle Forze armate siriane, dalla Forza Nazionale di Difesa e da Hezbollah, con l’appoggio armato di Russia e Iran) e alle forze curde (Comitato Supremo Curdo, Unità di Protezione Popolare e Unità di Protezione delle Donne), esistono variegate forze ribelli, che contano tra le loro fila la Coalizione Nazionale Siriana, l’Esercito Siriano Libero, il Fronte al-Nusra, l’Isis e il Fronte Islamico.
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