Le forze della coalizione anti-Isis guidata dagli Stati Uniti hanno ucciso il ‘Grand Mufti’ Turki al-Binali, uno dei massimi leader religiosi dello stato islamico in un raid aereo sulla cittadina siriana di Mayadin, nei pressi del confine iracheno.
Turki al-Binali – afferma la coalizione – è morto durante un raid in Siria il 31 maggio scorso, ed era considerato uno dei più stretti confidenti del leader assoluto dello stato islamico al Baghdadi. Come capo religioso dell’Isis dal 2014, ha cercato di legittimare la creazione del califfato portando avanti una campagna di propaganda incitando atrocità”, si legge nella nota riportata dall’Ansa. Il Mufti, infatti, è un giurisperito musulmano autorizzato a emettere una fatwa, cioè un responso giuridico su una fattispecie astratta, basato sulla sharia.
Binali, 33 anni, originario del Bahrein, dopo aver militato tra le file di al-Qaeda in Yemen ed essere stato in Libia nel 2013, si è recato in Siria nel 2014 e da allora ha sempre svolto un ruolo di spicco tra le file dell’Isis. È stato tra i candidati alla successione del portavoce dell’Isis, Abu Muhammad al-Adnani, morto in Siria nel 2016. Nel 2015 il Bahrain gli ha revocato la cittadinanza.
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