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Si dimette Nursultan Nazarbaev

Il mondo politico eurasiatico vede l’uscita di un suo caposaldo: questa mattina Nursultan Nazarbaev, Presidente del Kazakistan fin dal 1991, si è dimesso. A darne notizia direttamente il Presidente attraverso un comunicato trasmesso a reti unificate nel quale Nazarbaev ha ringraziato il popolo kazako per l’appoggio riconosciutogli nei 30 anni della sua attività politica, da sempre ricoprente la massima carica del Paese, fin dai tempi della Repubblica Socialista Sovietica di Kazakhstan. La notizia ha colto di sorpresa tutto il mondo politico eurasiatico, nonché gli analisti e le istituzioni più attente alle dinamiche strategiche dell’Asia centrale, sebbene già da tempo una serena transazione di potere in Kazakistan era stata avvertita come una necessità sempre più impellente.

Il discorso

Cari connazionali, ho deciso non senza difficoltà di dimettermi dall’incarico di Presidente della Repubblica del Kazakistan. Quest’anno è il trentesimo anno nel quale ricopro il ruolo di guida del nostro Paese. Sono stato insignito dal mio popolo dell’onore di divenire il Primo Presidente del Kazakistan indipendente” ha dichiarato Nazarbaev parlando al Paese, concludendo in maniera fiduciosa nei confronti del futuro: “Sono convinto che il Kazakistan del futuro sarà una società frutto del lavoro di tutti, dove regnerà pace e concordia, dove il potere sarà giusto ed i cittadini liberi ed uguali…credo che ci siamo mossi nella direzione giusta e nulla potrà distoglierci da questo cammino”, riferendosi agli sforzi profusi negli ultimi trent’anni per affermare il Kazakistan come forza indipendente e sovrana all’interno di uno spazio geopolitico che, all’indomani della dissoluzione dell’Urss, presentava più di una problematica. Ancora ignote le cause che hanno portato Nazarbaev ad abdicare: sulla decisione, però, ha pesato senza alcun dubbio l’età avanzata del Presidente uscente nonché la necessità di garantire una transizione ragionata e pacifica.

Il nuovo leader

Stando a quanto annunciato da Nazarbaev e in accordo con i dettami costituzionali, il potere passerà momentaneamente nelle mani del presidente del Senato Kasym Zhomar Tokaev, volto noto negli ambienti degli istituti internazionali per aver lavorato presso il Ministero degli Esteri dell’Urss e per aver rappresentato il Kazakhstan sia in qualità di Ministro degli Esteri, sia presso il seggio delle Nazioni Unite a Ginevra. Nelle mani di Tokaev l’arduo compito di traghettare il Paese verso le elezioni presidenziali del 2020, in un futuro che Astana dovrà gestire nel segno della multivettorialità, sempre tenendo conto delle esigenze e delle aspirazioni di Mosca e Pechino.

Giannicola Saldutti

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