In un palazzo a Anderlecht, a sud di Bruxelles le forze dell’ordine impegnate in una nuova operazione antiterrorismo hanno trovato dell’esplosivo. Anche se al momento non ci sarebbero sospetti, il livello di allerta è stato aumentato a 3 su una scala di 4 per tutto il Paese e non solo per le stazioni di polizia e i tribunali. Il premier Charles Michel al termine di una riunione d’emergenza, ha precisato che si tratta di “misure di prudenza” e che “non esistono nuove minacce”.
“Le operazioni antiterrorismo -ha spiegato il primo ministro – sono cominciate sul terreno nel quadro di un’inchiesta giudiziaria e sulla base delle informazioni dei nostri servizi d’intelligence”. Nella notte inoltre sono state segnalate sparatorie nei paesi di Angleur e Amercoeur, nella provincia di Liegi, non lontani da Verviers dove le autorità locali hanno trovato kalashnikov, prodotti per fabbricare bombe e divise da poliziotto. In questi territori forte è la presenza dei cosiddetti “foreign fighters”, i combattenti Ue addestrati dallo Stato Islamico in Siria o in altri Paesi.
Secondo le ultime stime rivelate dall’Europool, sarebbero tra i 3000 ed i 5000 i cittadini europei radicalizzati e confluiti tra gli estremisti della jihad, di questi solo 400 provenienti dal Belgio, un numero decisamente elevato rispetto alle dimensione del Paese.
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