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Rotterdam, bombole a gas su un furgone: annullato concerto ma non è terrorismo

Non sarebbe collegato con i fatti di Barcellona, secondo quanto riferito da fonti dei Paesi Bassi, il conducente del furgone contenente bombole trovato a Rotterdam nei pressi di una sala concerti, il quale ha comunque indotto le autorità ad annullare l’evento rock in programma ieri sera nella città olandese. All’interno del mezzo, trovavano infatti alcune bombole di gas, identificate come possibili armi destinate a un attentato terroristico. La serata canora in cartello nell’ex silo Maassillo, riconvertito in una sala concerto dove trovano posto circa mille persone, è stata cancellata a scopo precauzionale dopo una segnalazione proveniente dalla Spagna ricevuta dalle Forze dell’ordine neerlandesi, le quali hanno provveduto al sequestro del van e al fermo dell’autista, interrogato per circa due ore. La Polizia, nel frattempo, ha tratto in arresto una seconda persona, un 22enne fermato nella provincia del Brabante.

La rete di sicurezza

Gli inquirenti hanno tentato di capire se vi fosse o meno una relazione fra la presenza del furgone con le bombole (gli agenti hanno fatto sapere che all’interno ve ne erano appena due) nei pressi del luogo del concerto della band di Los Angeles “Allah-Las”, in procinto di svolgimento. A seguito della segnalazione, le autorità hanno predisposto un cordone di sicurezza nella zona del Maasillo, diffondendo il comunicato di “evitare la zona”. Più tardi, un portavoce delle Forze dell’ordine ha spiegato che le informazioni ricevute erano state sufficienti a giustificare un tale dispiegamento di uomini e mezzi nel sito interessato. Dopo l’interrogatorio, a ogni modo, gli investigatori avrebbero escluso una connessione fra il conducente del mezzo (il quale sarebbe risultato positivo all’alcol-test) e i fatti di Barcellona. La prosecuzione delle indagini, anche in virtù del secondo fermo effettuato, hanno comunque accertato l’assenza di connessione con il terrorismo.

La band

Il timore di trovarsi di fronte a episodi tragici come quelli del Bataclan o di Manchester, ha spinto le autorità dei Paesi Bassi a lasciare da parte ogni indugio e ad attivare un’imponente rete di sicurezza a Rotterdam. D’altronde, la prevista esibizione degli “Allah-Las”, aveva messo ulteriormente in allerta le Forze dell’ordine in quanto, in passato, la band (scortata fuori dal luogo del concerto) aveva ricevuto alcune critiche da parte della comunità islamica per l’impiego del nome “Allah” nella propria denominazione. In un’intervista rilasciata al “Guardian”, il leader del gruppo, Miles Michaud, aveva però spiegato che “quando riceviamo email di protesta rispondiamo e spieghiamo le nostre ragioni. Di solito ci capiscono e tutto si risolve”.

redazione

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