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Più vicina la caduta di Rajoy

Spagna a un passo dalla crisi di governo. Si avvicina sempre di più, infatti, la sfiducia nei confronti dell'esecutivo guidato da Mariano Rajoy. Al Partito socialista (Psoe)di Pedro Sanchez, che ha presentato la mozione sull'onda dello scandalo Gurtel, servono 176 voti su 350 seggi complessivi, per poter infliggere un colpo decisivo al governo del Partito popolare (Pp), tenuto in piedi dall'appoggio esterno di Ciudadanos. 

La conta

Finora la mozione di sfiducia ha, oltre i voti degli 84 deputati socialisti, quelli di Podemos (67 seggi), Esquerra repubblicana (9), Compromis (4), Nueva Canarias (1). A questi si sono aggiunti quelli del Partido nacionalista Vasco (5). Contrari, oltre al Pp (134 seggi), sono: Ciudadanos (32), Upn (2), Foro Asturias (1), Coalicion Canaria (1). In dubbio: Partito democratico della Catalogna (8 seggi) e la sinistra basca di Eh Bildu (2).
I catalani, che con Rajoy hanno più che qualche conto da regolare, hanno affermato che non v'è “alcuna ragione” per sostenerlo, ma non hanno ancora dichiarato chiaramente se voteranno o meno la sfiducia. 

La partita

Oggi il premier spagnolo è giunto in parlamento senza la certezza di poter operare con successo questo passaggio, dal momento che Sanchez ha lavorato a lungo e con pazienza per tessere una tela di alleanze con i piccoli partiti più che con i liberali di Ciudadanos. Sui voti dei baschi e dei separatisti catalani punta Sanchez, chiamato, però, a concedere qualcosa per poter vincere questa fase e dar vita al suo governo fondato su un “accordo di rigenerazione nazionale” e con al centro del programma un “piano per la stabilità” istituzionale, economica, sociale e territoriale. Non sarà facile: i catalani chiedono ciò che a loro sta più a cuore in questo momento: la libertà per i dirigenti politici che in carcere scontano le sentenza per aver guidato il braccio di ferro con Madrid per l'indipendenza della Catalogna.

Lo scandalo

Il voto sulla mozione di sfiducia è atteso per domani, ma potrebbe slittare a sabato. La resa dei conti è arrivata sull'onda dello scandalo Gurtel. Protagonista di quel processo è stato l'ex tesoriere del Partito Popolare (Pp), Luis Barcenas, finito in carcere senza possibilità di cauzione come misura precauzionale dopo la sentenza del 24 maggio, che lo ha condannato a 33 anni e quattro mesi nel processo che sta mettendo in ginocchio il governo. L'ex tesoriere del Pp aveva accumulato decine di milioni di euro in conti in Svizzera.

redazione

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