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Pechino prepara la contromossa

Cautela fino a un certo punto. Se da un lato la Cina continua ad auspicare “un passo indietro” degli Stati Uniti sulla mazzata da 60 miliardi annunciata da Donald Trump ribadendo di non volere “una guerra commerciale“, dall'altra prepara le contromosse, mettendo nel mirino 128 prodotti americani per un totale di 3 miliardi di dollari. 

Preoccupazione

Il ministero del Commercio cinese spera che l'amministrazione Trump ci ripensi e crede ancora in un accordo che scongiuri il deterioramento dei rapporti bilaterali e l'interscambio globale. La nota diffusa da Pechino spiega che le misure all'import di prodotti Usa potrebbero essere adottate in due gruppi in mancanza di accordo, preannunciando l'ipotesi di ricorso ad azioni legali in linea con le norme del Wto, l'Organizzazione mondiale del commercio. Pechino “sollecita gli Usa a risolvere le preoccupazioni cinesi il prima possibile”, si legge nel comunicato postato sul sito del ministero che non fissa scadenze, ma si appella al ricorso al dialogo.

Nel mirino

Tra i prodotti Usa nel mirino, ad esempio, ci sono carne di maiale, frutta, tubi di acciaio, scarti in alluminio, vino ed etanolo, il cui valore è stimato in circa 3 miliardi di dollari complessivi nei valori del 2017. I beni sarebbero divisi in due gruppi di cui uno sottoposto a dazi del 15%, alla stessa percentuale fissata dagli Usa sull'import di alluminio, e un secondo destinatario invece di un'aliquota al 25%, come nel caso delle misure Usa per l'acciaio. L'approccio di Pechino resta tuttavia molto morbido, ma in caso di inasprimento dei rapporti, l'attenzione si potrebbe spostare maggiormente sul settore agricolo, la prima voce dell'export Usa verso la Cina: nel 2016 gli Usa hanno spedito semi di soia verso la Cina per 14,2 miliardi di dollari.

I dazi usa

Secondo la tempistica, occorreranno almeno 45 giorni prima che i dazi oggetto del memorandum presidenziale firmato da Trump, entrino in vigore. Al dipartimento del Tesoro, Trump ha poi dato sessanta giorni, a partire da oggi, per sviluppare una lista finale sui balzelli. La prima reazione all'annuncio è arrivata dall'ambasciatore cinese a Washington, Cui Tiankai. La Cina è “fortemente insoddisfatta” e “si oppone con fermezza” alle misure unilaterali e protezionistiche di Washington, ha dichiarato il capo dell'Ambasciata cinese negli Usa. “La Cina non vuole una guerra commerciale con nessuno, ma non ha paura e non indietreggera' da una guerra commerciale” e, ha aggiunto Cui, “combatterà fino alla fine per difendere i suoi interessi legittimi con tutte le misure necessarie”.

Francesco Volpi

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