Non si arresta la pioggia di bombardamenti sulla città di Idlib, dove il gruppo di opposizione Rete siriana per i diritti umani denuncia nuovi attacchi con armi chimiche da parte del regime di Assad. Gli elicotteri dell’esercito hanno sganciato almeno due barili contenenti gas tossici sulla città che nelle ultime settimane è caduta nelle mani delle brigate rivoluzionarie.
In un Tweet la Rete siriana ha specificato che almeno 12 persone a Idlib mostrano segni di “soffocamento”. La notizia dell’attacco, che non può essere confermata da fonti indipendenti, trova un riscontro nelle parole di Khaled Khoja, leader della Coalizione nazionale siriana, il quale ha chiesto l’intervento del Consiglio di Sicurezza per mettere fine agli attacchi con armi chimiche nel Paese.
A inizio aprile il quotidiano britannico “The Times” scriveva che gli ispettori dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac) hanno aperto un’inchiesta dopo aver prelevato alcuni campioni di terreno nelle zone prese di mira dagli attacchi. I test rivelano che Assad continua ad usare bombe al cloro e al cianuro. In particolare, il campione prelevato in un’area della provincia di Idlib dove lo scorso mese venne uccisa un’intera famiglia di sei persone, sono state trovate tracce di sostanze tossiche.
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