È di almeno 36 morti il bilancio dei tre attentati compiuti sabato nell’est di Baghdad. Circa cento i feriti. In tutti i casi sono state prese di mira zone frequentate prevalentemente dagli sciiti. Come il mercato di Shurjah, dove sono morte 13 persone e ne sono state ferite 45, in seguito allo scoppio di due bombe esplose tra la folla. Un altro ordigno ha ucciso due persone e ne ha ferite sette nel sobborgo di Dora.
Il bilancio più pesante in un locale preso di mira da un attentatore suicida nell’est della capitale irachena. Oltre 20 i morti. “Qui – racconta un testimone – in un ristorante di Nuova Baghdad, un kamikaze si è lanciato in mezzo alla folla che mangiava. Ha urlato ‘Allah è grande’ e si è fatto esplodere”.
Gli attentati sono avvenuti poche ore dopo che il governo ha eliminato il coprifuoco notturno che da un decennio era stato imposto sulla capitale irachena. Il premier Abadi, infatti, aveva ordinato la revoca della disposizione che impediva agli abitanti della capitale irachena di uscire fino alle 5 del mattino. Era stato adottato nel tentativo di ridurre le violenze. Gli attentati di questo week-end ne sono la drammatica conferma.
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