E’ salito a 57 morti e 177 feriti, tra cui 120 bambini, il drammatico bilancio del duplice attentato compiuto venerdì scorso da due donne che si sono fatte esplodere in contemporanea ai due ingressi del mercato ortofrutticolo di Madagali, nel nord-est della Nigeria.
Lo hanno reso noto le autorità nigeriane, confermando che il sanguinoso attentato va attribuito agli integralisti islamici di Boko Haram. La città di Madagali si trova vicino alla foresta di Sambisa che è diventata il quartier generale del gruppo da circa un anno, da quando l’esercito nigeriano ha costretto i miliziani ad abbandonare città e villaggi limitrofi.
Da quel momento, gli attentati ai mercati sono diventati una triste prerogativa di Boko Haram, locuzione che letteralmente significa “l’istruzione occidentale è proibita”. Non è la prima volta infatti che il gruppo fondamentalista sunnita – diffuso nel nord della Nigeria – martirizzi donne e bambine precedentemente rapite nei villaggi imbottendole di tritolo e facendole esplodere in luoghi affollati.
Nel gennaio del 2015 aveva fatto morire tre bambine in due giorni consecutivi, facendo esplodere la prima bimba (di soli 10 anni) al mercato di Maiduguri – capitale dello Stato di Borno – e le altre due minorenni al mercato della cittadina di Potiskum, nello stato nord-orientale di Yobe, causando decine di vittime.
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